COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

DONNE. PRESIDENTE COMMISSIONE REGIONALE MORI IN SENATO PER PORTARE L’ESPERIENZA DELLA LEGGE QUADRO SULLA PARITÀ DELL’EMILIA-ROMAGNA

Mori sottolinea come la Regione non dovrà modificare la propria normativa elettorale per attuare la legge nazionale sul riequilibrio della rappresentanza; l’invito a mettere “definitivamente in soffitta il concetto delle quote rosa” perché “il presupposto ad una carica pubblica è sempre e comunque il merito”

La piena attuazione della legge 20/2016, che introduce il riequilibrio della rappresentanza nei consigli delle Regioni italiane, è “una urgenza”, perché a fronte di una presenza femminile che oggi non raggiunge il 18% delle elette molte Regioni dovranno modificare le proprie normative elettorali per la parità nelle liste e, dove sono contemplate le preferenze, la previsione della doppia preferenza di genere nella scheda elettorale.
Ma non è il caso dell’Emilia-Romagna, perché “proprio grazie alla nostra legge approvata nel 2014 l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha quasi raddoppiato le consigliere elette e la commissione per la parità e i diritti delle persone indirizza e stimola con efficacia la Giunta su politiche strutturali di genere”.

A ribadirlo Roberta Mori, presidente della commissione Parità e diritti delle persone dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, intervenendo alla conferenza stampa “Norme per la Parità di Genere: dalla Legge Nazionale alle Leggi Elettorali Regionali”, promossa e introdotta a Palazzo Madama dalla senatrice Silvana Amati e a cui hanno partecipato numerose parlamentari, consigliere e assessore regionali.

In qualità di coordinatrice nazionale degli organismi di parità regionali, Mori ha poi sottolineato l’importanza di un cambiamento culturale in corso, che dovrà mettere “definitivamente in soffitta il concetto delle quote rosa” perché “il presupposto ad una carica pubblica è sempre e comunque il merito” e, inoltre “la responsabilità per una democrazia paritaria e matura è di tutta la comunità”. Tra gli interventi alla conferenza, di denuncia e sprone all’approvazione di leggi elettorali adeguate in tutte le Regioni italiane, è stato sollevato anche il tema dell’applicazione della legge Delrio sulla parità nelle Giunte comunali, disatteso in molti territori: “Grazie al protocollo d’intesa sottoscritto con il coordinamento dei Difensori civici regionali- ha dichiarato la presidente Mori- daremo un impulso decisivo sul fronte altrettanto importante degli esecutivi locali”. 

Insieme a Mori, hanno portato la loro esperienza sul territorio anche la vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Sara Valmaggi, l’assessora della Regione Marche Manuela Bora e la presidente del Consiglio regionale della Campania Rosetta D’Amelio.
Concludendo, la ministra Maria Elena Boschi ha sottolineato come attuare appieno le norme per la rappresentanza paritaria sia un buon modo di celebrare il 70° del voto alle donne, perché la presenza femminile nelle istituzioni è importante per fare buone leggi e far crescere i diritti e il benessere sociale. “Oltre all’impulso del Governo – ha chiosato la ministra ai rapporti col Parlamento – abbiamo potuto varare queste norme soprattutto grazie alla voce e competenza delle senatrici e deputate, che sono cresciute al 31% in questa legislatura”.

(Nell’immagine allegata, la presidente Mori durante il suo intervento)

Parità, diritti e partecipazione