COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Dopo il caso Ibc il presidente Balzani in Commissione Cultura denuncia l’eccesso di telelavoro/ foto

“Trenta su 100 dipendenti lavorano a casa senza indicatori” per misurare attività. Il presidente Paruolo: giusto verificare. Risparmi da cambio sede, Pd d’accordo. Via libera maggioranza ai conti 2016 dell’istituto. Molto critici Foti (Fdi-An) e Pettazzoni (Ln)

Troppi dipendenti in telelavoro, all’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione. A dirlo, è proprio il presidente dell’Ibc, Roberto Balzani, arrivato in commissione Cultura (presieduta da Giuseppe Paruolo) per un’audizione dove ha illustrato l’attività svolta dall’Istituto da quando è presidente, quindi dall’8 maggio, dopo le polemiche e l’inchiesta seguite ai presunti casi di assenteismo denunciati dal ‘Striscia la notizia’. “Su cento dipendenti -ha detto Balzani-, trenta sono in telelavoro, ma non si sa di che cosa si tratti l’attività svolta, non ci sono indicatori. Questi dipendenti devono essere reperibili al numero fisso di casa, quindi segnano come orario da mezzogiorno alle 14. Il numero di questi dipendenti, dunque, è esorbitante, con il nuovo direttore generale che dovremo nominare a breve metteremo mano a questo tipo di servizio. Altrimenti, poi, se ci imbattiamo in ‘Striscia la Notizia’…”.

Ma non solo dipendenti, nel mirino di Balzani. Un altro aspetto che gli sta a cuore è il risparmio. Dunque, per questo, è disposto anche a rivedere alcune sedi. Come l’archivio cartaceo conservato a San Giorgio di Piano: “Quella struttura è utilizzata solo in parte -ha detto- e l’Università di Bologna sarebbe disposta a investire per poterla utilizzare insieme a noi. Siamo disponibili a lasciare anche la sede di via Galliera, che ci permetterebbe di risparmiare 600 mila euro. Siamo disposti anche a venire nelle torri della Regione, ma questo dobbiamo deciderlo insieme”.

Da rivedere anche la gestione dei fondi e la burocrazia, “perché la legge regionale 18 è strutturata in maniera farraginosa, perché prevede un doppio rendiconto, che passa dai Comuni, a noi, per poi arrivare alla giunta. In questo modo i fondi ai progetti dei Comuni arrivano con mesi di ritardo. Servirebbe, quindi -dice Balzani-, un trasferimento di risorse più immediato. Se la Regione non si dovesse fidare, potrebbe prevedere anche dei controlli, ma ci sarebbe sicuramente meno burocrazia”.

D’accordo sul tema delle risorse, “che vanno pesate meglio”, anche il consigliere del Pd Massimo Iotti, che spiega come “sia un tema in cui serve innovazione”. Così come sulla questione ‘sedi’, Giuseppe Boschini (Pd) sottolinea come “sia giusto il ragionamento, perché è importante la questione del risparmio”. Sul capitolo ‘personale’, il presidente Paruolo punta ancora il dito: “Serve una modalità di verifica del lavoro fatto”. E sulle questione delle sedi, propone Villa Mazzacorati, in via Toscana a Bologna, di proprietà della Regione e che ha più volte cambiato destinazione. Sollevando i dubbi di Balzani, però, almeno per quanto riguarda “l’accessibilità: non so quanto sia comoda con i mezzi”. Chiede, inoltre, “un’attenzione particolare alla tutela dei dialetti emiliano-romagnoli, visto che in Commissione abbiamo parlato della legge proprio poche settimane fa”, Manuela Rontini (Pd), cogliendo la disponibilità del presidente Ibc.

Insieme a Balzani, il direttore Claudio Leombroni, che ha presentato la richiesta di parere su variazioni di bilancio e rendiconto del 2016. Sollevando subito le polemiche di Tommaso Foti (Fdi-An): “Viene richiesto un parere alla Commissione con estremo ritardo, per di più dopo che la giunta ha già approvato. In più, non ci hanno fornito nemmeno dei dati per poterci fare un’idea. Questa commissione non è una discarica”. A Foti si è unito anche Marco Pettazzoni (Lega Nord): “Se l’obiettivo di oggi era solo ascoltare la relazione, potevamo andare in loco. Ci sono arrivati solo oggetti preconfezionati dalla giunta”.

Ma alla fine, Balzani e Leombroni ottengono il voto a favore di Pd e Sinistra Italiana, astenuti Lega Nord e Fratelli d’Italia-An su tutti e tre i pareri.

(Margherita Giacchi)

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