Sostenere i progetti del Comune di Bologna dedicati alla qualità alimentare e sostenere l’uso delle produzioni locali nelle mense scolastiche. Contrastare lo spreco alimentate e favorire le “filiere corte”.
A impegnare la giunta in tal senso è un atto di indirizzo politico a prima firma Stefano Caliandro (Pd) sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Massimo Bulbi, Andrea Costa, Roberta Mori, Marilena Pillati, Lia Montalti e Mirella Dalfiume che ricorda come “riveste importanza strategica garantire il diritto al cibo, promuovere la cittadinanza alimentare e sostenere la democrazia alimentare come principi cardine per un sistema alimentare sano, equo e sostenibile”.
In quest’ottica l’invito ad interloquire con il Comune di Bologna che sta sviluppando una ‘Politica alimentare urbana e metropolitana’ basata su principi di sostenibilità alimentare, con la consulenza di figure professionali riconosciute a livello internazionale sull’economia circolare e sulle politiche per lo sviluppo sostenibile per promuovere pratiche e iniziative di sostenibilità alimentare.
Evidenti gli obiettivi concreti che si vogliono perseguire: “inserimento di una quota di prodotti agricoli a chilometro zero nelle mense scolastiche e affidamento dei terreni di proprietà comunale a giovani aspiranti agricoltori”.
Caliandro sottolinea poi “l’importanza di estendere la politica alimentare urbana e metropolitana a livello regionale al fine di favorire un approccio coordinato per affrontare le sfide legate alla sostenibilità alimentare e alla promozione di produzioni locali di qualità, così come la Regione deve promuovere il dialogo e la collaborazione tra gli attori coinvolti nel settore alimentare, tra cui agricoltori, venditori diretti, ristoratori, Università e istituzioni, per realizzare una politica inclusiva e partecipativa”.
Da queste basi nasce l’atto di indirizzo politico all’esecutivo regionale con l’invito “ad interloquire con il Comune di Bologna per approfondire quanto previsto dal progetto di ‘Politica alimentare urbana e metropolitana’, basato sui principi di cittadinanza alimentare, cibo bene comune e democrazia alimentare, per valutarne una eventuale replicabilità sul resto del territorio regionale e a continuare a sostenere la promozione delle produzioni locali nei servizi di ristorazione pubblica, in particolare nelle mense scolastiche, incentivando l’acquisto di prodotti a chilometro zero e biologici”.
(Luca Boccaletti)