COMUNICATO
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EDILIZIA. “POCA CHIAREZZA IN MODULISTICA ‘SCIA’”. BIGNAMI (FI): LA REGIONE INTERVENGA PER SCONGIURARE RISCHIO SANZIONI

EDILIZIA. “POCA CHIAREZZA IN MODULISTICA ‘SCIA’”. BIGNAMI (FI): LA REGIONE INTERVENGA PER SCONGIURARE RISCHIO SANZIONI

L’interpretazione tecnica autentica, da parte della Regione, del modulo unificato per la segnalazione certificata di inizio attività (Scia), allegato alla delibera di Giunta n. 993/2014 riguardante la modulistica edilizia, è oggetto di una interrogazione di Galeazzo Bignami (Fi).

Secondo il consigliere, in base al punto 2 ‘Stato legittimo ed elaborati di progetto’ del modulo Scia, “per certificare la conformità di un immobile risulta necessario verificarne lo stato di fatto” e “valutare se gli scostamenti o le differenze che eventualmente si riscontrano tra stato legittimo e stato edificato o, di fatto, rientrino nelle tolleranze ammesse all’epoca della realizzazione”.

“Considerato, però”, spiega l’esponente di Fi, “il susseguirsi in Italia e in regione di piani di fabbricazione e piani regolatori” e “l’evolversi dei titoli edilizi quali la ‘licenza edilizia’, la ‘concessione edilizia’ e, attualmente, ‘il permesso di costruire’, è assai difficile comprendere con precisione quali siano le tolleranze esecutive ammesse all’epoca di realizzazione dell’immobile”.

L’opacità della norma, quindi, argomenta Bignami, “crea discrezionalità interpretativa da parte dei Comuni”, che “obbligano i cittadini, all’atto dell’inoltro o del rilascio di titoli edilizi, a pagare sanatorie edilizie a norma dell’art. 17 della L.r. 23/2004”. Si tratta “di prelievi forzosi che creano danno sia ai cittadini sia al settore edilizio, ancora in profonda crisi”.

Perentoria la richiesta che chiude l’atto ispettivo: “La Giunta deve dare interpretazione tecnica autentica riguardo al contenuto del punto 2 del modulo di asseverazione della Scia”. (LG)

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