Emergenza coronavirus. Bologna, Lega: no a Tavolo metropolitano monopolizzato dal Pd

La Regione riconosce e legittima il Tavolo metropolitano sul coronavirus promosso dalla Città metropolitana e dal Comune di Bologna al quale sarebbero stati invitati a partecipare solo parlamentari del Pd? A chiederlo, in un’interrogazione indirizzata alla Giunta, sono Daniele Marchetti e Michele Facci (Lega). “A Bologna- scrivono i due leghisti- nasce il primo tavolo in Italia dedicato alla sicurezza sui luoghi di lavoro di fronte all’epidemia da coronavirus; al tavolo, promosso dalla Città metropolitana e dal Comune, non è stato invitato alcun esponente dei partiti di opposizione: la cosa è grave, anche considerando il fatto che a ‘metterci i soldi’ è la Regione”. Marchetti e Facci si riferiscono al fatto che alla prima riunione del Tavolo metropolitano – al fianco di amministratori locali, esponenti del governo e delle parti sociali – erano presenti i parlamentari Andrea De Maria e Serse Soverini, entrambi del Partito Democratico. “Oltre a chi ha ruoli di governo, nazionale e locale, sorprende che siano stati presenti due deputati di Commissione, stranamente entrambi in quota PD: se il tavolo è stato allargato ai parlamentari senza ruoli di governo, la partecipazione va necessariamente estesa anche ai rappresentanti delle opposizioni”, sottolineano i due consiglieri del Carroccio per i quali “è molto triste, oltre che preoccupante, dover constatare come, anche in un drammatico contesto di emergenza nazionale quale quello attuale, si intenda monopolizzare e gestire in assoluta autonomia, e senza alcun controllo politico, le azioni e le misure (anche economiche) da adottare sui territori”. Da qui l’interrogazione alla Giunta per sapere “su quali basi sia stata stabilita la composizione del Tavolo di lavoro e se la Regione lo riconosca e lo legittimi”.