È la consigliera Giulia Gibertoni a presentare, come aveva già fatto la scorsa legislatura, un progetto di legge regionale per attivare un progetto pilota collegato alla sterilizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo all’interno delle strutture sanitarie pubbliche. Con questa proposta legislativa – si legge nella relazione introduttiva – si sollecita l’esecutivo regionale “a valutare le migliori e più convenienti possibilità, sia dal punto di vista economico che ambientale, offerte dalle moderne tecnologie per il trattamento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo”. La consigliera cita poi l’esperienza di un’azienda riminese “che detiene il brevetto per una tecnologia in grado di sterilizzare completamente i rifiuti sanitari pericolosi, utilizzando il calore generato per frizione: il rifiuto viene finemente triturato mentre l’attrito generato rilascia calore, eliminando completamente il rischio biologico, e al termine dello smaltimento resta un prodotto disidratato”. Quindi, sottolinea, “una scelta convinta in questa direzione potrebbe portare in breve alla nascita di una filiera regionale in questo particolare settore di trattamento dei rifiuti”. Le normative in materia prevedono, si legge ancora nella relazione del progetto di legge, “che le autorità competenti e le strutture sanitarie adottino iniziative dirette a favorire in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti sanitari (che devono essere gestiti in modo da diminuirne la pericolosità, da favorirne il reimpiego, il riciclaggio e il recupero) e da ottimizzarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento”. Sulla base degli attuali costi di gestione e smaltimento di questo tipo di rifiuti, si evidenzia poi, con l’utilizzo delle nuove tecnologie “si può stimare una riduzione dei costi a carico delle strutture sanitarie pubbliche nell’ordine del 50-75 per cento, con un periodo di ammortamento dell’investimento di circa due anni e con una riduzione della movimentazione di mezzi pesanti preposti al ritiro nonché di rischi sanitari connessi alla loro manipolazione”. La Regione Emilia-Romagna, ribadisce Giulia Gibertoni, “può quindi individuare sistemi incentivanti per le strutture sanitarie affinché nei bandi di gara per l’affidamento dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti sanitari prevedano anche l’opzione della sterilizzazione in loco di quelli pericolosi a rischio infettivo (opzione particolarmente vantaggiosa anche nelle fasi emergenziali come questa)”. Prevedendo poi, conclude, “l’avvio di un progetto pilota che coinvolga, per iniziare, una prima struttura sanitaria della regione”.
1 Aprile 2020 15:38
Emergenza coronavirus. Gibertoni: attivare progetto per la sterilizzazione in loco dei rifiuti sanitari pericolosi
La consigliera sollecita l’esecutivo regionale “a valutare le migliori e più convenienti possibilità, sia dal punto di vista economico che ambientale, offerte dalle moderne tecnologie per il trattamento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo”
Tag:
1 Aprile 2020 15:38