Escludere dalla vendita gli immobili di proprietà della Regione e delle Asl, a partire dalle strutture che possono avere funzioni socio-sanitarie in fase emergenziale dell’epidemia, come quella in corso, o in fase di quarantena. Lo chiede un’interrogazione di Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che, nel pieno dell’emergenza Covid-19, porta l’attenzione su quegli immobili che la Regione ha deliberato di vendere, ma che allo stato attuale sono in buone condizioni o vengono ancora utilizzati. Per alcuni di questi immobili- evidenzia il consigliere- sono state impiegate recentemente risorse pubbliche e possono quindi risultare subito utili per ospitare nuove funzioni sanitarie. Sono un patrimonio pubblico e rappresentano un bene comune, spesso di enorme valore, a disposizione della collettività, che una volta perso risulta difficilmente reperibile.” L’alienazione di immobili pubblici, rimarca l’esponente di Fdi, è una scelta definitiva “che può portare vantaggi immediati in termini di ingresso di risorse, ma anche nuove spese e dipendenza dal settore privato in caso di rinnovate esigenze sociali e sanitarie”. Inoltre, sottolinea Tagliaferri, bisogna considerare come la capacità di produrre reddito di un immobile vada calcolata rispetto alle sue potenzialità attuali e future, “queste ultime difficilmente prevedibili nel lungo periodo come dimostra la stessa emergenza coronavirus. Le difficoltà del mercato immobiliare non potranno che peggiorare a seguito della crisi economica globale originata dall’emergenza epidemiologica, che prevedibilmente sarà ancora di lunga durata”. “
7 Aprile 2020 12:07
Emergenza coronavirus. Tagliaferri (Fdi): no a vendita immobili pubblici che possono avere funzioni sanitarie
L’interrogazione di Fratelli d’Italia chiede alla Regione di bloccare l’alienazione di edifici che potrebbero essere utili durante l’emergenza: “Beni comuni di elevato valore per la collettività”
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7 Aprile 2020 12:07