Raggiungimento dei target europei per aree protette terrestri e marine, realizzazione di un testo unico sulla tutela della biodiversità, creazione del Parco nazionale del Delta del Po, introduzione del concetto allargato di capitale naturale comprendente sia la gestione territoriale sia l’economia delle popolazione, che proprio dal territorio traggono il proprio reddito, oltre alla valorizzazione del patrimonio forestale quale elemento cardine delle politiche di sostenibilità.
Sono queste le principali linee guida che l’Assessora a Cultura, Parchi e Forestazione, Tutela e valorizzazione della biodiversità, Pari opportunità, Gessica Allegni ha esposto nell’odierna sessione di lavoro della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Paolo Burani.
Particolarmente corposo il piano di interventi esposto dalla titolare di Parchi, forestazione e tutela della biodiversità, “a testimonianza di politiche regionali che si inseriscono in un perimetro molto delicato sia nel contesto nazionale che europeo”. In ottemperanza degli obiettivi posti a livello comunitario, è necessario un ulteriore step per raggiungere il target del 30% di aree protette terrestri e marine, così come per il 10% delle aree rigorosamente protette: “L’aumento delle aree verdi -specifica Allegni- dovrà avvenire in stretta collaborazione con i territori, affinchè le aree verdi non siano percepite come corpi estranei, ma come opportunità economiche, sociali e culturali”. Di fondamentale importanza, quindi la creazione di strumenti legislativi che supportino questa nuova fase delle politiche ambientali regionali. “La realizzazione di un testo unico -continua l’Assessora- dovrà rispondere a cinque obiettivi cardine: il rilancio della rete ecologica regionale, il potenziamento della strategia regionale per la biodiversità con maggiori responsabilità agli enti gestori nella programmazione della propria attività. Migliore supporto ai singoli gestori e un nuovo procedimento per l’approvazione dei piani dei parchi gli ulteriori obiettivi che si vogliono raggiungere con questo nuovo strumento legislativo”.
Oltre al contrasto delle specie esotiche e invasive con fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al progetto per la creazione del Parco Nazionale del Delta del Po, Gessica Allegni ha poi introdotto il concetto esteso di ‘capitale naturale’ “che può rappresentare un prezioso bene capace di generare, attraverso nuove forme di utilizzo del territorio, una nuova forma di redditività”. Traduzioni pratiche di questo concetto sono quindi la gestione sostenibile delle foreste, con il supporto alla filiera del legno soprattutto in ambito edile e arredamento. “Per ottenere questi obiettivi -conclude Allegni- sono di fondamentale importanza il rafforzamento delle attività di tutela, le misure agro-ambientali e forestali e la sicurezza idrogeologica attraverso la gestione attiva del territorio da parte di agricoltori e silvicoltori, che deve trovare sbocco anche nella costituzione del registro regionale dei servizi ecosistemici”.
Importante, infine, il passaggio sulle azioni di forestazione urbana, con la conferma anche quest’anno dei nuovi bandi per la piantumazione di nuovi alberi e contestuale grande attenzione alla loro cura e manutenzione in stretta collaborazione con i vari comuni interessati.
Il Dibattito
Numerose le domande e osservazioni nate dalle linee guida, tanto che la stessa assessora Allegni si è dichiarata disponibile a informare la commissione con ulteriori passaggi incentrati sui singoli aspetti delle linee di mandato.
Alberto Ferrero (FdI) ha inaugurato gli interventi dei consiglieri chiedendo “se è prevista la riduzione delle zone di protezione speciale spesso ricomprese all’interno degli alvei dei fiumi”. Di più ampio respiro l’intervento della capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti, la quale ha chiesto la tempistica per la nuova legge ambientale “dato che tale obiettivo era stato previsto anche nelle linee guida dello scorso mandato”. Sull’aumento delle aree protette, poi, sollecita una maggiore collaborazione tra la Regione e i vari territori, “perchè i Parchi a oggi non hanno portato i vantaggi economici enunciati”. Plauso infine per la creazione della filiera del legno “anche se occorre un segnale concreto come la revisione del pano paesaggistico regionale, che rappresenta un grande freno a ogni attività di recupero forestale soprattutto nei castagneti”.
Anche Marco Mastacchi (Rete Civica) si è soffermato sui castagneti, ricordando come “lo sviluppo di queste zone sia frenato dal piano paesaggistico e da norme burocratiche che limitano il recupero dei castagneti da parte dei soli agricoltori. Sui parchi, invece, bisogna lavorare sul dato percepito dalle comunità interessate, che vedono queste zone più come limite rispetto alle possibilità che si vogliono garantire”. Specifico passaggio su Monte Sole, infine, “perchè attualmente questa area viene vista solo come zona naturalistica e a questo proposito forse occorre una legge ad hoc per riaffermare la plurivalenza di questo luogo”. La collega di gruppo Elena Ugolini, invece, si è soffermata sul governo delle aree protette “da cui spesso si sentono esclusi gli abitanti dei territori interessati. In attesa di una riorganizzazione del sistema complessivo delle aree per la tutela della biodiversità, sollecito le deroghe per interventi di urgenza anche nei periodi di nidificazione della fauna protetta”.
Francesca Lucchi (Pd) ha sottolineato come “le linee di mandato esposte si sposino perfettamente con le deleghe dell’assessora Allegni, a testimonianza della volontà di creare una forte cultura ambientale a livello regionale”. Forte plauso, condiviso anche da Simona Larghetti (AVS) alla revisione dei bandi per la piantumazione, “che devono assolutamente ricomprendere anche la cura e manutenzione del verde messo in sede. Bisogna uniformare il pensiero per infrastrutture verdi con l’azione di cura per una vera cultura della manutenzione del verde”.
I dem Daniele Valbonesi, Matteo Daffadà e Lodovico Albasi hanno lodato la creazione della filiera del legno “quale materiale molto importante per la decarbonizzazione e dai grandi pregi costruttivi e strutturali”, ma al tempo stesso hanno sollecitato “specifici interventi su proprietà collettive, unioni di comuni e ‘comunelli’ che spesso incontrano gravi difficoltà amministrative nella gestione del territorio”.
Replicando ai numerosi temi sollevati, l’assessora Allegni ha confermato l’eliminazione di zone pericolose all’interno degli alvei dei fiumi “anche se al momento non sono state segnalate particolari criticità”. Nel confermare il termine di due anni per la presentazione della nuova legge ambientale e il tavolo già aperto con le associazioni interessate sul tema dei castagneti, l’assessora ha confermato l’intenzione di rilanciare la particolarità rappresentata dal Parco di Monte Sole, riaffermando in via generale un approccio particolarmente collaborativo con i vari enti e soggetti del territorio “per evitare che le decisioni che si andranno ad adottare possano essere viste come calate dall’alto”.
(Luca Boccaletti)