L’Assemblea legislativa ha avviato l’esame del Piano energetico regionale 2030 e del Piano triennale di attuazione 2017-2019, con allegati i rapporti ambientali, gli studi di incidenza ambientale e il parere motivato di valutazione ambientale strategica (Vas), comprensivo di valutazione di incidenza, di cui Massimo Iotti (Pd) e Andrea Bertani (M5s) sono rispettivamente relatore di maggioranza e di minoranza. Attraverso il Piano energetico regionale (Per) la Regione stabilisce gli indirizzi programmatici della politica energetica finalizzati allo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, specificando gli obiettivi e le relative linee di intervento alla cui realizzazione concorrono soggetti pubblici e privati.
Il Piano energetico – ha sottolineato il relatore Massimo Iotti – ha come riferimento temporale il 2030, viene attuato attraverso piani triennali di attuazione e può essere aggiornato in considerazione di mutamenti del sistema energetico o per renderlo compatibile con gli impegni nazionali sui cambiamenti climatici e con gli obiettivi nazionali di promozione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili. In particolare, tali obiettivi sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030. Le caratteristiche fondamentali del Piano – ha evidenziato il consigliere – sono “la decarbonizzazione e il risparmio energetico, la scientificità dell’approccio, la misurabilità degli interventi, la partecipazione degli enti locali, l’informazione circa obiettivi e strumenti, la formazione di addetti ed esperti”. Adottato dopo un importante percorso di confronto, il Per si è arricchito delle osservazioni dei soggetti coinvolti: dalle associazioni ambientaliste e sindacali agli ordini professionali, dagli enti pubblici all’Anci regionale e ai gestori delle reti. “Grazie a questo piano- puntualizza Iotti- in caso di raggiungimento dello scenario obiettivo nei prossimi 15 anni si potrebbero creare circa 7.200 posti di lavoro diretti; inoltre, per i quattro settori di riferimento (industria, residenziale, terziario, trasporti) è stimabile al 2030 un’occupazione aggiuntiva indotta tra 4.500 e 8.500 unità”. Infine, – ha concluso il relatore – il Piano di attuazione per il triennio 2017-2019 prevede lo stanziamento di circa 245 milioni di euro e ha lo scopo di individuare le azioni e le risorse per contribuire al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Per in termini di efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili (in particolare biometano, geotermia, alimentazione elettrica dei veicoli) , ricerca di soluzioni energetiche in linea con lo sviluppo territoriale e l’integrazione delle politiche a scala regionale e locale con quelle a livello nazionale ed europeo.
Andrea Bertani (M5s), relatore di minoranza, ha messo in luce la scarsa efficacia delle leve in mano alla Regione per l’attuazione del Piano energetico, situazione resa ancor più difficile a causa della mancanza di una pianificazione nazionale in materia di energia, invitando la Giunta a utilizzare al meglio l’unica leva a propria completa disposizione cioè quella normativa e regolamentare. Occorre pensare – ha affermato il consigliere – a incentivi e disincentivi di natura normativa in tema di urbanistica, edilizia, trasporti, sviluppo delle reti energetiche e in materia di biomasse, i cui impianti sono di problematica realizzazione in pianura. Entrando nel merito del Piano energetico e ancor più del Piano triennale, l’esponente dei 5stelle ne ha evidenziato le principali criticità: sistema di raccolta dati, in particolare in relazione alle emissioni degli impianti, da potenziare, allo scopo di migliorarne il monitoraggio; maggioranza di misure spot rispetto a interventi strutturali e puntuali, con ricadute negative sull’efficacia complessiva del piano; coordinamento da rafforzare tra Per e Piano regionale integrato dei trasporti (Prit) e Piano aria integrato regionale (Pair); coordinamento da promuovere con i piani energetici delle Regioni confinanti; asse azioni/finanziamenti da definire in modo più puntuale per evitare investimenti a pioggia. Inoltre, ha illustrato una serie di proposte: riguardo a biomasse e biogas, ha chiesto l’esclusione dei rifiuti quale combustibile, dato che gli inceneritori devono essere chiusi, e la previsione di una filiera corta; relativamente ai Piani d’azione per l’energia sostenibile (Paes) ne ha raccomandato l’attuabilità e l’omogeneità. Infine, ha sollecitato la Regione a una ricognizione del proprio parco edifici, da estendere ai Comuni, per un progressivo efficientamento energetico degli immobili pubblici.
(Segue dibattito)
(Luca Govoni)