COMUNICATO
Ambiente e territorio

Enti locali. Sostegno a Comuni e Unioni, via libera al Piano triennale della Regione

Nel triennio 2024-2026 previsti interventi per 200 milioni provenienti da fondi regionali e statali. Delineate 23 strategie territoriali per integrare aree urbane, zone montane e aree interne. Bargi (Lega): “Sembrano essere favorite le Unioni di Comuni piuttosto che le singole amministrazioni”

Hanno avuto parere favorevole gli interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali per il triennio 2024-2026 che sono stati presentati in commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli. A illustrare l’atto della giunta è stato il sottosegretario alla presidenza di giunta, Davide Baruffi. Il piano conta su circa 200 milioni di risorse, tra fondi regionali e statali. L’atto della giunta sarà poi votato dall’Assemblea legislativa.

“La legge 5 del 2018 ha dato buoni risultati – ha ricordato Baruffi – soprattutto per il sostegno ai piccoli Comuni. Senza dimenticare il sostegno garantito durante l’emergenza Covid al comune di Piacenza e a quelli della zona pedecollinare quando venne istituita la zona rossa”. Baruffi ha affermato che “il sistema aiuta il territorio anche in caso di difficoltà. Stiamo preparando la programmazione semestrale dei Fondi strutturali e dei fondi europei di sviluppo e coesione. Costruiremo un’offerta anche per le zone fragili escluse dalle strategie territoriali e guarderemo a nuovi ambiti strategici”.

Il nuovo Programma delinea una nuova dimensione di politiche territoriali rafforzate, potenziando la capacità delle Unioni di Comuni di intercettare opportunità di sostegno ai processi di sviluppo – anche con politiche e interventi mirati per le Unioni di Comuni che si trovano nelle aree montane e interne – e lo sviluppo di un rinnovato modello di governance. Un modello capace di mettere in campo, integrandole, le funzioni dei diversi livelli istituzionali degli Enti locali (Province, Città metropolitana e Unioni di Comuni) per dare vita a un sistema flessibile e collaborativo per le politiche di area vasta. Questo atto si affianca al Programma di riordino territoriale (Prt) e favorisce la capacità di programmazione e realizzazione degli investimenti negli ambiti locali da parte delle Unioni di Comuni.

Sono state delineate e in gran parte approvate 23 strategie territoriali, così articolate: Agende trasformative Urbane per lo Sviluppo Sostenibile (ATUSS) per 14 tra città e sistemi urbani intermedi; Strategie Territoriali per le Aree Montane e Interne (STAMI) per 9 aree interne regionali. La Regione ha messo a disposizione più di 109 milioni di euro per le ATUSS e circa 57 milioni di euro per le Stami, a cui si aggiungono 18 milioni provenienti dai fondi europei di sviluppo e coesione e oltre 13 milioni di risorse nazionali.

I programmi territoriali, denominati programmi speciali per gli ambiti locali (PSAL), perseguono l’integrazione fra livelli di governo, il coordinamento delle politiche, l’impiego integrato delle risorse finanziarie e la promozione di un sistema di governance fra le amministrazioni locali. Gli interventi – per situazioni, fra le altre, di emergenza idrogeologica e sanitaria – sono rivolti a Comuni e Unioni di Comuni. Tra il 2019 e il 2023 sono state concesse risorse per oltre 60 milioni di euro, per un investimento complessivo di oltre 100 milioni. In totale, sono stati finanziati circa 350 interventi in 200 enti differenti.

Il consigliere Stefano Bargi (Lega) ha esordito dicendo che “questo programma sembra un atto d’amore per le Unioni di Comuni a scapito dei singoli Comuni. Bene gli investimenti per cultura e identità locali, anche se sono sempre indirizzati alle Unioni. Dovrebbe esistere un indicatore di fragilità sociale che non escluda le singole amministrazioni a favore delle Unioni”.

Davide Baruffi ha replicato che i vantaggi e i bandi non sono solo per le Unioni di Comuni “anche perché il nostro obiettivo è lo sviluppo di tutto il territorio. Ad esempio, il distretto ceramico è in un territorio forte e con alta capacità economica e non è certo fragile. Ma anche quella zona ha beneficiato di fondi per la collina e la parte pedemontana. Credo, però, che occorra mappare anche le zone fragili escluse”.

(Gianfranco Salvatori)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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