La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, ha approvato il progetto di legge d’iniziativa della Giunta “Attuazione della sessione europea regionale 2018 – Abrogazioni e modifiche di leggi, regolamenti e singole disposizioni normative regionali”, teso a semplificare il sistema normativo regionale, in attuazione del principio di miglioramento della qualità della legislazione contenuto nella legge regionale 18/2011 e del principio di revisione periodica della normativa previsto a livello europeo. Sono stati approvati anche alcuni emendamenti di natura tecnica presentati dal relatore, Giorgio Pruccoli (Pd). Respinti, invece, due subemendamenti presentati da Massimiliano Pompignoli (Ln) e uno presentato da Andrea Galli (Fi).
Sull’emendamento relativo al Piano regionale dell’aria 2020 (Pair 2020), sottoscritto, oltre che dal relatore, anche da Massimiliano Pompignoli (Ln), finalizzato a specificare quali siano i comuni montani per i quali non si applicano i divieti previsti dalla normativa regionale di tutela della qualità dell’aria, e più ancora sui due subemendamenti presentati da Pompignoli – il primo teso a precisare che i camini aperti sono esclusi dai divieti contenuti nelle delibera della Giunta regionale attuativa del Pair, il secondo destinato a rimuovere le limitazioni alla circolazione previste sempre dal Pair per gli autoveicoli diesel euro 4 – si è verificata un’accesa discussione tra consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Andrea Bertani (M5s), nell’evidenziare come tra il Pair e la delibera applicativa ci sia un disallineamento che ha creato confusione sia sull’utilizzo dei camini aperti sia sulla precisa delimitazione dei comuni montani, ha parlato di “Giunta dilettantesca”, criticandola per aver affrontato “all’ultimo momento e senza incentivi (a differenza del Veneto) la fase applicativa del Pair”. Igor Taruffi (Si), pur non rilevando il disallineamento richiamato da Bertani, ha invitato il relatore “a redigere l’emendamento in maniera più chiara e comprensibile” e i consiglieri di opposizione “a non diffondere interpretazioni non corrette delle norme”. Anche Michele Facci (Misto-Mns) ha invitato a usare la massima chiarezza nella stesura del testo, replicando a Taruffi, però, che “la confusione l’hanno creata l’esecutivo regionale e i tecnici dell’Ente”. Un appello a formulare le norme in modo trasparente è giunto anche da Paolo Zoffoli e Roberto Poli (Pd), con quest’ultimo critico nei confronti di quei consiglieri d’opposizione che – ha affermato – “hanno fatto disinformazione per puro calcolo politico-elettorale”. Pruccoli (Pd), nel fornire alcune risposte tecniche, ha richiamato i consiglieri “a non derogare da un’informazione istituzionale corretta e trasparente su un progetto di legge non ancora approvato”. Dura la replica di Pompignoli (Ln) e Bertani (M5s), che hanno rimarcato come l’emendamento del relatore “sia proprio un tentativo di correggere gli errori compiuti dalla Giunta”. Massimo Iotti (Pd), infine, al di là delle precisazioni interpretative e degli opportuni correttivi alla norma, ha ribadito come sia necessario spiegare ai cittadini che “le emissioni sono nocive” e che “i divieti hanno come unico fine quello della tutela della salute”. La mediazione è stata trovata grazie alla disponibilità del relatore Pruccoli a rivedere la stesura dell’emendamento e a verificare la modalità tecnica con cui recepire il contenuto del subemendamento di Pompignoli, con contestuale sospensione della proposta emendativa da parte del leghista.
Altro botta e risposta tra maggioranza e opposizione si è registrato sull’esame del subemendamento, a firma Pompignoli (Ln), finalizzato a escludere gli autoveicoli diesel euro 4 dalle limitazioni alla circolazione previste nel Pair per il periodo 1° ottobre 2018-31 marzo 2019. Facci (Misto-Mns), nel ricordare come l’accordo tra lo Stato e le Regioni del bacino padano stabilisca come data ultima per imporre il divieto di circolazione ai mezzi con motore diesel euro 4 il 1° ottobre 2020, ha definito la scelta dell’Emilia-Romagna di anticipare tale divieto di due anni “un’incomprensibile penalizzazione per migliaia di cittadini”. Pronta la replica di Pruccoli (Pd), che ha parlato di “scelta politica coerente”. Gli ha fatto eco Taruffi (Si), ricordando come l’applicazione delle limitazioni alla circolazione per i diesel euro 4 siano “circoscritte territorialmente” e “con deroghe per svariate tipologie di automobilisti”. Paolo Calvano (Pd) ha criticato Pompignoli per la proposta di deroga, evidenziando come “sia in contrasto con l’applicazione del Pair 2020”, piano su cui il leghista ha sempre espresso condivisione”, e chiamando in causa il governo in carica per “l’assenza di incentivi alla rottamazione”. Risoluta la risposta di Pompignoli (Pd), che, rivendicando l’approccio gradualistico e di buon senso che ispira il Pair, ha sottolineato “l’insensatezza dell’anticipo del divieto al 2018 per i diesel euro 4”. Facci (Misto-Mns), a sua volta, ha rimarcato come il dato politico sia che la Regione, rispetto a Lombardia e Veneto, “ha deciso di anticipare di due anni il divieto”. Infine, Gian Luigi Molinari (Pd) ha invitato tutti alla massima correttezza nell’informazione, dato che il messaggio che rischia di passare “è l’obbligo della sostituzione immediata degli autoveicoli diesel euro 4”.
(Luca Govoni)