COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Ferrovia Ferrara-mare, non passa la proposta di FdI di sostenere il progetto e finanziare uno studio di fattibilità

La commissione Territorio e ambiente presieduta da Paolo Burani ha respinto la risoluzione a prima firma Fausto Gianella

Non passa la proposta di sostenere il progetto della ferrovia Ferrara-mare, e di destinare risorse per uno studio di fattibilità, promossa in una risoluzione di Fratelli d’Italia sottoscritta da Fausto Gianella (primo firmatario), Marta Evangelisti, Francesco Sassone, Nicola Marcello, Priamo Bocchi, Alessandro Aragona, Luca Pestelli, Alberto Ferrero, Giancarlo Tagliaferri, Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti, presentata in commissione Territorio e ambiente presieduta da Paolo Burani.

“Ferrara e la costa adriatica -ha sostenuto Gianella- rappresentano due poli di fondamentale importanza per il territorio regionale sia dal punto di vista economico che turistico. Attualmente il collegamento tra la provincia di Ferrara e i lidi ferraresi è garantito unicamente da infrastrutture stradali, che presentano limiti di capacità e sostenibilità ambientale, contribuendo al proliferare di traffico e inquinamento. La realizzazione di una ferrovia Ferrara-mare rappresenterebbe un’opportunità strategica per migliorare la mobilità sostenibile, incentivando il trasporto pubblico e riducendo l’impatto ambientale legato al traffico su gomma”. Il consigliere ha concluso ricordando che “la ferrovia Ferrara-Porto Garibaldi è esistita fino al 1945 quando i bombardamenti misero fine alla possibilità di un suo ulteriore utilizzo. A oggi il tratto ferroviario ancora in attività giunge fino a Ostellato. L’implemento di tale tratto per circa 20 chilometri permetterebbe il raggiungimento del litorale ferrarese”.

“La realizzazione di un collegamento ferroviario con Ferrara e poi con i lidi della zona nord della costa adriatica rappresenterebbe un’ulteriore opportunità di sviluppo per la costa e un territorio che sta già soffrendo di altre problematiche come, ad esempio, la proliferazione del granchio blu”, ha concluso Gianella.

Per la maggioranza, che ha espresso voto contrario, il progetto andrebbe discusso ed eventualmente inserito nell’aggiornamento del Prit (Piano regionale integrato dei trasporti) mentre l’opposizione ha ribadito che in ragione di studi di fatto già avviati e delle richieste che arrivano dai territori una presa d’atto politica condivisa sarebbe stata opportuna.

Per Francesca Lucchi (Partito democratico) “il collegamento Ferrara-Ravenna-Comacchio è un tema chiave per turismo e imprese del territorio. La Regione ha già affidato uno studio di fattibilità per questo tratto e si sono profilati due scenari: un collegamento intermodale con un costo di circa 20 milioni di euro e uno ‘tutto ferro’ per un costo di circa 350 milioni. Proprio perché si tratta di opere di grande importanza non possiamo esimerci dal fare ragionamenti e vagliare progetti. È altresì evidente che non possiamo pensare di risolvere la questione con una risoluzione: il Prit è il contesto più idoneo per ragionamenti puntuali su questa come su altre infrastrutture regionali”.

Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) ha ribadito “il sostegno alla proposta: già nel 2023 avevamo depositato un’interrogazione per chiedere conto di questa progettualità e l’allora assessore Corsini dava atto della bontà della richiesta considerate anche le legittime aspettative dei territori. Peccato che su questo tema non ci sia mai stata chiarezza nelle risposte alle amministrazioni locali da parte della Regione. La risoluzione è uno strumento per far assumere un impegno alle parti politiche e se la maggioranza volesse approfondire la questione esprimerebbe voto positivo o astensione che significherebbe almeno attenzione alla tematica. Fdi e il centro destra ribadiranno la richiesta anche in ambito di redazione del Prit”.

Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) ha sottolineato: “La Ferrara-mare senz’altro rappresenta un collegamento importante ma al pari di altre opere sul territorio. Riteniamo opportuno che l’infrastruttura venga inserita in modo organico all’interno di uno strumento di pianificazione: è l’iter giusto per studiare meglio le scelte corrette”.

Marco Mastacchi (Rete civica) ha evidenziato come “la presa di posizione della maggioranza sia contradditoria. Chiedono un impegno che di fatto è già scritto nella risoluzione, una sottolineatura a ciò che si sta facendo. L’opera nel Prit può essere inserita in seguito. Ritengo che il voto di astensione della maggioranza darebbe più forza a questo impegno”.

Lo stesso presidente Burani ha ritenuto che “questa discussione vada inserita in un intervento complessivo che deve trovare il suo alveo nel Prit “.

(Lucia Paci)

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