Galeazzo Bignami (Fi) ha presentato un’interpellanza alla Regione sulla nomina di Gigliola Schwarz nel Consiglio di Amministrazione BolognaFiere spa. Una nomina quantomeno “inopportuna, quand’anche non illegittima”, suggerisce il consigliere, che chiede alla Regione se sia il caso di sottoporre alle Autorità competenti, in primis Anac, la vicenda.
Gigliola Schwarz, infatti, è la moglie di Claudio Mazzanti, consigliere comunale del Pd e capogruppo del partito di maggioranza nell’organo consiliare di Bologna, e anche prima della nomina sarebbero sorte “perplessità” sulla legittimità della scelta. In base al regolamento del Consiglio comunale, infatti, “sindaco e consiglieri dovrebbero astenersi dal prendere parte alle delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti e affini, abbandonando l’aula prima dell’inizio delle discussioni”. Bignami riporta nell’atto una serie di allegati – articoli di giornale e verbali di delibera – che dimostrano non solo che il consigliere Mazzanti era a conoscenza del voto espresso per la moglie, ma anche che abbia preso parte alla discussione.
La nomina della consigliera Gigliola Schwarz sarebbe poi stata giustificata, continua Bignami, da un’interpretazione della normativa in riferimento all’art. 2359 del codice civile in base alla quale “la società BolognaFiere spa non è sottoposta al controllo di diritto da parte di un ente pubblico perché nessuno degli enti pubblici soci dispone, da solo, della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria della Società”.
In pratica, spiega Bignami, sembra che “il privato conti quasi di più dei soci pubblici titolari di quote minoritarie – anche se la società permane a controllo pubblico – o controllo analogo congiunto”. Aggiunge Bignami: “il controllo esercitato dalle amministrazioni pubbliche viene definito con la nuova normativa del 2016 controllo analogo congiunto (così come citato e specificato nel dettaglio dal Decreto Legislativo 50/2016) se “le amministrazioni sono in grado di esercitare congiuntamente un’influeunza dominante sugli obiettivi strategici e sulle decisioni significative di persona giuridica controllata” e se “la persona giuridica controllata non persegue interessi contrari a quelli delle amministrazioni aggiudicatrici”.
“In riferimento alle nomine di governo”, conclude Bignami, “si può facilmente notare che quelle derivanti dal voto delle amministrazioni pubbliche rappresentino la maggioranza rispetto alle nomine private in maniera tale da poter esercitare una condizione sia di influenza notevole sia di influenza dominante”.
(Francesca Mezzadri)