COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Fiera Bologna. Prodi (Misto-Mdp): Addio holding regionale e occupazione con scorporo della società e alleanza con Milano

Interrogazione della consigliera con Torri e Taruffi (Sinistra italiana) e alleva (Aer). Nel cda, sottolinea la consigliera, il “rappresentante della Regione ha votato a favore della divisione della società” e sull’asse con l’expo’ lombardo

Gli scenari futuri di BolognaFiere tornano in Aula. Il tema è stato trattato in Assemblea legislativa a seguito di un’interrogazione a risposta immediata presentata da Silvia Prodi (Misto-Mdp), Igor Taruffi e Yuri Torri (Sinistra italiana) e Piergiovanni Alleva (AltraER). I consiglieri hanno chiesto delucidazioni sulla possibilità di scorporo della società BolognaFiere, eventualità che va a braccetto con l’idea di stringere un’alleanza con le fiere di Milano.

Stando alle notizie riportate sulla stampa locale, rimarca Silvia Prodi in Aula, “sembra profilarsi all’interno del Cda la volontà di proporre la divisione della società in un soggetto gestore del patrimonio e uno delle attività fieristiche, che precede la quotazione in borsa della società di gestione, e un’alleanza con le fiere di Milano che di fatto sancirebbe la fine del percorso di collaborazione con i poli fieristici regionali di Parma e Rimini”. Stesso schema peraltro, sottolinea la consigliera, “archiviato e respinto dai soci pubblici in precedenza”.

Non solo: Prodi pone l’accento sul “voto favorevole alla proposta dato durante il cda di BolognaFiere dal rappresentante della Regione” e sull’assenza, durante la votazione, della Camera di commercio. In risposta all’assessora Emma Petitti Prodi ha aggiunto: “Bene che vengano confermati gli obiettivi della holding regionale delle Fiere, della rivalutazione del patrimonio immobiliare e della tutela dell’occupazione, ma questi sono difficilmente raggiungibili se si continua sulla strada dello scorporo della società. Questo porterà alla fagocitazione di BolognaFiere da parte di Milano, che già adesso ha un fatturato maggiore”.

(Andrea Perini)

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