COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

FORMAZIONE. COMMISSIONE RESPINGE PROGETTO DI LEGGE LEGA NORD: “UN DIRITTO ANCHE PER GLI STRANIERI”

La proposta del Gruppo, primo firmatario Stefano Bargi, puntava a concedere i finanziamenti in base agli obiettivi di inserimento lavorativo effettivamente raggiunti e metteva in discussione l’attuale normativa, che prevede anche il fatto che la “Regione promuove offerte formative in base alle esigenze degli stranieri”

La commissione ‘Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità’, presieduta da Giuseppe Paruolo, ha respinto a maggioranza la proposta di legge della Lega nord, primo firmatario, Stefano Bargi, che chiedeva la modifica della legge regionale 12/2003 (“Norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro”). Contro si sono espressi il Pd e Sel; a favore Ln e Fdi-An; astenuto il M5s.

Secondo i proponenti, “i finanziamenti concessi a enti, scuole e istituti professionali spesso non tengono in adeguata o minima considerazione, tra gli obiettivi da raggiungere, proprio l’aspetto dell’inserimento lavorativo professionali dei lavoratori”. La proposta chiedeva quindi di superare la previsione normativa contemplata all’articolo 2, comma 6, della legge regionale, che annoverava tra i principi generali il fatto che “la Regione promuove offerte formative in base alle esigenze degli stranieri”. A questo proposito, i consiglieri Ln, nella relazione all’atto, sottolineavano come “nell’ambito dei percorsi personalizzati si riscontrava che quelli dedicati agli stranieri arrivano all’80%, richiedendo proporzionali risorse finanziarie rispetto a quelle complessivamente stanziate, in un quadro economico e sociale non più sostenibile”.

“Per quale ragione- ha affermato Giuseppe Boschini (Pd)– i ragazzi immigrati che abitano nella nostra regione non devono avere il diritto alla formazione? La proposta di abrogare il comma è preoccupante. Rivendico questa parità dei diritti, diritti che ritengo irrinunciabili dal punto di vista giuridico e costituzionale, così come del diritto internazionale”.
Tommaso Foti (Fdi) ha fatto notare che “l’abrogazione del comma in realtà non cambierebbe niente. Nella legge regionale- ha poi precisato- vengono sanciti ed evidenziati i diritti delle persone e gli immigrati, se non sbaglio, sono persone”.
“Posto che per la seconda volta consecutiva il relatore della legge non è in commissione a illustrarci la ratio del provvedimento- ha affermato Manuela Rontini (Pd)– mi par di capire, da chi è intervenuto prima di me, che secondo la maggioranza si tratti di una proposta dannosa, e inutile secondo la minoranza”.
Giulia Gibertoni (M5s) ha giudicato “inaccettabile” la richiesta di abrogazione del comma 6. La proposta risulta inoltre “debole quando agisce sull’accreditamento e non sulle singole attività”.
Giudizio negativo sulla proposta di legge anche da Yuri Torri (Sel): “Il comma 6- ha detto- è funzionale ed equilibrato, quindi da mantenere e da promuovere”.

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