COMUNICATO
Governo locale e legalità

Fusioni Comuni. Bignami (Fi): Flop Osservatorio su Valsamoggia (Bologna), Regione promuova indagine terza

Secondo l’azzurro “bilancio ordinario” nonostante le “dichiarazioni entusiastiche” del sindaco. “Valutare reale impatto sui conti dei fondi statali e regionali e verificare la tenuta della macchina amministrativa all’esaurirsi” degli incentivi

L’Osservatorio sulle fusioni, nato per monitorare gli effetti delle fusioni dei Comuni in Emilia-Romagna, è al centro di un’interrogazione di Galeazzo Bignami (Forza Italia). Il consigliere avanza alla Regione alcune “perplessità rispetto al funzionamento dello strumento di monitoraggio che, ad oggi, sembrerebbe essere solo un grande flop”, quando, al contrario dovrebbe “far emergere tutte le criticità e lacune del post fusione” e “acquisire anche contributi critici”, come quello dei gruppi consiliari e di opposizione dei Comuni.

Nell’atto si fa riferimento alla fusione nel Comune di Valsamoggia di Savigno, Bazzano, Crespellano, Monteveglio e Castello di Serravalle nella Città metropolitana di Bologna, e il consigliere riporta il fatto che il sindaco di Valsamoggia “avrebbe esaltato i risultati della fusione avvenuta nel 2013 sostenendo che si continua a correre a una velocità tripla rispetto alla media dei Comuni dell’Emilia-Romagna con una pressione fiscale invariata, investimenti per le scuole e 20 milioni di investimenti in opere pubbliche”. Secondo Bignami invece “il bilancio previsionale appare del tutto ordinario per un Comune che invece avrebbe dovuto trarre notevoli benefici dalla fusione” e le dichiarazioni del sindaco sarebbero “eccessivamente entusiastiche e poco obiettive”. Sarebbe invece il caso, come suggerisce lo stesso consigliere alla Regione, di “indagare, in maniera terza e imparziale, la percezione della qualità dei servizi nel Comune di Valsamoggia a seguito della fusione e, in particolare, nei territori degli ex Comuni nei quali prevalse il ‘no’ al referendum per valutare, a distanza di cinque anni, se la contrarietà alla fusione si sia rafforzata o si sia affievolita”. 

L’attività di monitoraggio dell’Osservatorio sembrerebbe risolversi, secondo il consigliere, “nella richiesta asettica di qualche informazione generica e di dato numerico ai Comuni nati da fusione, senza indagare la percezione della qualità dei servizi tra la popolazione, senza contributi di tipo politico (dai consiglieri di maggioranza e di opposizione), né relazioni di tecnici, o indagini sulla spesa corrente e la tassazione”. Il consigliere chiede quindi alla Regione se “si intenda indagare il peso nei bilanci comunali dei Comuni nati a seguito di fusione dei contributi statali e regionali e provare a redigere, in maniera autonoma e imparziale, simulazioni sulla tenuta della macchina amministrativa all’esaurirsi di tali risorse”.

(Francesca Mezzadri)

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