“Quali iniziative concrete intende attivare per contrastare il gioco d’azzardo e come intende adoperarsi nel caso di Conselice, anche intervenendo presso la Prefettura di Ravenna, onde evitare il ripetersi della presenza di indagati per gravi reati a fiere ed eventi legati al gioco?”. A chiederlo, in una interrogazione rivolta alla Giunta, è Piergiovanni Alleva (AltraER).
“L’inchiesta denominata ‘Black Monkey’- si legge nel documento- condotta dalla Guardia di Finanza nel gennaio 2013 ha portato alla luce un’organizzazione che faceva profitti con il gioco illegale on line e con le slot manomesse. Da tale operazione si è giunti, oltre al sequestro di beni per 90 milioni di euro, all’arresto di 29 persone, con diversi capi d’accusa fra cui associazione a delinquere di stampo mafioso (per 24 posizioni), estorsione, violazioni di una serie di leggi sul gioco, intestazioni fittizie di beni e altri reati”.
“Fra le persone sottoposte a custodia cautelare,- specifica il consigliere-, risulta un residente di Conselice nel ravennate, legato a organizzazioni ‘ndraghetiste, i suoi due figli ed il compagno della figlia. La figlia, benché ai domiciliari, ha avviato una nuova attività legata al settore del gioco, poi chiusa sulla base delle informative prefettizie antimafia emanate dal Prefetto di Ravenna”. Nell’atto, Alleva rileva che successivamente, “nel febbraio 2014, è stata iscritta nel registro delle imprese, dalla stessa famiglia, una nuova attività. L’azienda, peraltro, era presente alla mostra internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco”.
(cr)


