COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

GIORNO DELLA MEMORIA. INAUGURATA IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA LA MOSTRA SUI GENOCIDI DEL XX SECOLO, SALIERA: “COMPRENDERE IL PASSATO PER VIGILARE NEL PRESENTE”

In occasione del 27 gennaio, dedicato alla commemorazione delle vittime della Shoah, la rassegna, a cura del Mémorial de la Shoah di Parigi, invita a riflettere sui germi del razzismo e dell’intolleranza ripercorrendo le vicende storiche e politiche che portarono all’annientamento programmato degli Armeni sotto l’Impero Ottomano, degli Ebrei con l’Olocausto e dei Tutsi in Ruanda. Aperta fino al 26 febbraio

In occasione del Giorno della Memoria – il 27 gennaio di ogni anno in ricordo delle vittime della Shoah – la presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, ha inaugurato nella sede dell”Ente in viale Aldo Moro, a Bologna, la mostra dal titolo “I genocidi del XX secolo“. La rassegna, a cura del Mémorial de la Shoah di Parigi, ripercorre, con un approccio comparato, le tragiche vicende che determinarono nel Novecento la distruzione del popolo Armeno sotto l’Impero Ottomano, degli Ebrei per mano del Nazismo e dei Tustsi in Ruanda e intende offrire ai visitatori spunti di riflessione per comprendere i processi politici e culturali che hanno portato alla distruzione programmata di un popolo attraverso i germi del razzismo e dell’intolleranza.

“Promuovere questa mostra alla vigilia del Giorno della Memoria- ha affermato la presidente Saliera- significa creare un’occasione per invitare a riflettere sulla Shoah e sugli altri genocidi che hanno segnato il XX secolo, come quello degli armeni nei primi anni del ‘900, dei Tutsi negli anni ’90, senza però dimenticare altri momenti di altrettanta gravità accaduti anche più di recente, come ad esempio in Bosnia. Ciò che ci preme- ha proseguito- è fornire a quanti la visiteranno gli strumenti per comprendere e vigilare nel presente e per il futuro”. Nel mese di apertura della mostra (da oggi  al 26 febbraio) “sono molte le scuole che verranno a vederla e il messaggio che l’Assemblea legislativa vuole dare con iniziative come questa è quello di promuovere la cultura della conoscenza e della memoria per costruire una società aperta e senza paura, capace di comprendere il mondo in cui viviamo. Ecco perché- ha concluso la presidente- crediamo nella collaborazione tra le istituzioni pubbliche e quelle private, come quella con il Memoriale della Shoah di Parigi (con il quale verrà rinnovata la convenzione attuale) e tante altre, che ci aiutano a conoscere e capire il nostro passato per leggere il presente”.

“Da 70 anni il Mémorial della Shoah lavora sulla persecuzione e il genocidio degli ebrei- ha spiegato Bruno Boyer, responsabile delle relazioni internazionali dell’istituzione parigina-. Dal 2005, il Mémorial ha ampliato il proprio lavoro occupandosi anche di altri genocidi e di altri crimini contro l’umanità con un approccio inclusivo che si apre alla storia di altri eventi del ‘900. Ci sembra un approccio più corretto se si vogliono cogliere le sfide dell’attualità e se si vuole essere incisivi anche in un processo educativo. Quello che vogliamo cercare di fare è riscostruire i processi politici che hanno portato a questi massacri di massa. Non si tratta di paragonare la sofferenza delle vittime, che merita sempre lo stesso rispetto e lo stesso lavoro sulla memoria, ma di capire meglio come possono essere decostruiti e compresi i processi politici che hanno condotto ai genocidi. Ed è nella comparazione tra un genocidio e l’altro, e anche tra crimini diversi contro l’umanità- ha chiuso- che è possibile trovare elementi comuni che ci dovrebbero permettere di comprendere meglio il nostro presente”.

“Abbiamo tutti il dovere di essere nuovi testimoni del tempo e far sì che tutte le città abbiano il proprio memoriale per affermare la volontà di testimoniare”, ha affermato Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica di Bologna. “Domani – ha ricordato con soddisfazione- ci sarà l’inaugurazione del Memoriale della Shoah a Bologna. Alle celle raffigurate nel monumento oggi possiamo dare un significato contemporaneo e riempirle delle memorie dei tanti massacri che dobbiamo ricordare affinché non debbano mai più esistere”. Monsignor Giovanni Silvagni, della Curia di Bologna, ha richiamato “l’importanza dei valori di giustizia, amore e verità, senza i quali non si costruisce la pace. La verità ci rende liberi e consapevoli- ha detto esprimendo compiacimento per la mostra- tutto ciò che ci avvicina a questo obiettivo, noi vogliamo incoraggiarlo”. Infine, per Yassim Lafram, presidente della Comunità Islamica di Bologna, la mostra mette in evidenza il fatto “che la memoria è l’eredità dell’essere umano e appartiene a tutti. E’ un dovere praticarla perché ci aiuta a non cadere negli errori del passato”. 

La mostra

In 25 pannelli realizzati dal Mémorial de la Shoah di Parigi nell’ambito della collaborazione con l’Assemblea legislativa,la mostra ripercorre le pagine più tragiche del XX secolo attraverso il ricordo dei tre più feroci genocidi di cui furono vittime popolazioni innocenti, assassinate in massa solo per l’appartenenza a un determinato gruppo religioso o etnico perseguitato. Si parte agli inizi del ‘900 nell’allora Impero Ottomano, dove 1,3 milioni di Armeni (ovvero i due terzi di quelli residenti nei territori dell’Impero turco) furono sterminati per volontà del governo di Istanbul; si prosegue con la tragedia dell’Olocausto, quando, durante la Seconda guerra mondiale, furono uccisi ad opera dei nazisti tedeschi e dei loro alleati in altri Paesi europei sei milioni di ebrei, ovvero il 60 per cento di quelli residenti in Europa, e si arriva all’ultimo decennio del XX secolo, nel Ruanda del 1994, dove, tra il 7 aprile e la metà di luglio in meno di tre mesi un milione di Tutsi, ovvero i tre quarti della popolazione Tutsi del Ruanda, vennero assassinati durante la guerra civile che stava insanguinando il Paese africano.

La mostra è allestita nella sede dell’Assemblea legislativa, in Viale Aldo Moro 50 – Bologna

Aperta fino al 26 febbraio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.

Prenotazioni per gruppi: erenda@regione.emilia-romagna.it

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