Finanziare progetti in campo educativo e sociale per promuovere il benessere e la realizzazione degli adolescenti, dagli 11 ai 24 anni, con attività volte a contrastare il disagio, la discriminazione e l’abbandono scolastico: dalla lotta all’abbandono scolastico al sostegno ai giovanissimi caregiver, dai laboratori di cittadinanza attiva a quelli per l’uso consapevole delle nuove tecnologie contro bullismo e cyberbullismo. Sono questi gli obiettivi dei due bandi regionali rivolti agli adolescenti presentati questa mattina in Commissione Cultura, presieduta da Giuseppe Paruolo, che hanno ricevuto parere favorevole della maggioranza (Pd, Si, Gruppo misto-Mdp) e l’astensione delle opposizioni (Ln, M5s, Fi, Fdi). I finanziamenti saranno destinati a soggetti privati senza scopo di lucro: associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, associazioni di volontari, oratori e fondazioni ecclesiastiche che vogliano presentare progetti finalizzati alla socializzazione dei ragazzi e allo sviluppo delle loro competenze. I bandi che verranno aperti sono due: il primo, con un ammontare complessivo di 600.000 euro, è a sostegno delle realtà locali su tutto il territorio emiliano-romagnolo (400.000 euro per i progetti di valenza regionale e 200.000 per quelli a valenza territoriale); il secondo è sostenuto interamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna che ha messo a disposizione oltre 400.000 euro per le attività di soggetti privati ed enti locali dell’area metropolitana bolognese. Il “Bando Adolescenza” finanzia interventi ormai da 10 anni e nel 2017 ha permesso la realizzazione di 133 progetti sul territorio regionale (a fronte di 200 domande presentate). Anche quest’anno l’approvazione delle graduatorie avverrà entro l’estate, in modo che le iniziative possano partire a settembre, con l’aprirsi del nuovo anno scolastico, e proseguire fino ad agosto.
Il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri ha mostrato qualche perplessità sulla decisione di destinare il contributo economico della Fondazione Cassa di Risparmio solo al territorio bolognese, penalizzando le realtà più periferiche o i piccoli comuni e favorendo un capoluogo che avrebbe già a disposizione maggiori risorse: “Le realtà periferiche faticano a tenere i giovani sul territorio, perché non pensare a uno schema di ripartizione fondi alternativo?”. Il presidente della Commissione Paruolo ha replicato, sottolineando come a beneficiare dei finanziamenti della Fondazione non sia solo la città di Bologna ma tutta la Città Metropolitana, che comprende anche comuni più piccoli e periferici: “Indirizzando queste risorse solo al territorio bolognese, si è indirettamente dato beneficio agli altri distretti emiliano-romagnoli, che hanno a disposizione così più fondi regionali. A nostro parere questo è un approccio più solidaristico e meno egoistico”. Anche il tecnico della Giunta ha chiarito quale sia stato il criterio di ripartizione adottato e ha annunciato che la rendicontazione dei progetti finanziati avverrà in maniera dettagliata a fine biennio. “La maggior parte degli interventi- ha anticipato- riguardo il contrasto all’abbandono scolastico”.
(Giulia Paltrinieri)