I contenuti di “Obiettivo Salute 2017-2018”, catalogo dei progetti di educazione alla salute e dei corsi di formazione dell’Azienda USL di Bologna rivolto a Enti, Scuole e Associazioni, con particolare riferimento alla sezione “Spazio Giovani” dedicata ai progetti di prevenzione del bullismo, all’educazione sessuale e alla prevenzione dalle tossico dipendenze, sono oggetto di un’interrogazione presentata in Regione da Galeazzo Bignami (Forza Italia).
Tutti i progetti citati – scrive il consigliere – non prevedono il consenso informato delle famiglie nemmeno quando i destinatari sono minorenni e la sezione “Spazio Giovani” pare qualificarsi, in riferimento all’educazione sessuale, per le prescrizioni contraccettive nonché per la sensibilizzazione all’interruzione volontaria gravidanza e all’assunzione della “pillola abortiva del giorno dopo”, con tanto di indicazioni su come ottenerla senza coinvolgere i genitori nei giorni di chiusura dei vari “Spazio Giovani”. Si tratta di un modello educativo – rimarca Bignami – che diffonde un’idea della sessualità individualistica, orientata al solo piacere e il cui unico ostacolo sembrano essere le infezioni e le gravidanze, queste ultime trattate alla stregua di una patologia.
Inoltre, – aggiunge il capogruppo di Fi – agli educatori e ai formatori che lavorano nei vari “Spazio Giovani” vengono forniti film e video di orientamento gender; documenti per ogni genere di esperienza sessuale, dal sesso con adulti alla “prima volta”, e vengono di frequente proposte collaborazioni con le associazioni LGBT (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) mentre nessuna collaborazione viene proposta con le associazioni familiari.
Infine, – riporta il forzista – in tema di prevenzione dalle tossico dipendenze i progetti in questione e la sezione “Spazio Giovani” si focalizzano sulle droghe pesanti ma sembrano ignorare la dipendenza da cannabis.
Da qui l’iniziativa di Bignami, che chiede alla Giunta regionale “se non ritenga i contenuti di ‘Obiettivo Salute 2017-2018’ e della sezione ‘Spazio Giovani’ distorsivi della formazione dei ragazzi, soprattutto in materia di affettività, sessualità e droghe”. Inoltre, domanda “se non si ritenga opportuno coinvolgere anche gli osservatori sulla famiglia e le organizzazioni familiari nei tavoli di elaborazione e diffusione dei programmi”. Infine, chiede “se non si ritenga di promuovere interventi finalizzati al disincentivo del consumo di cannabis e del ricorso all’aborto come metodo contraccettivo”.
(Luca Govoni)