Regionalizzare i corpi di polizia provinciale in materia ittico-venatoria e attribuire le loro funzioni di vigilanza trasferendo il personale ai ruoli regionali. Sono le richieste delle due risoluzioni, la prima di Sinistra italiana, Misto-Mdp e AltraEr, la seconda dal Movimento 5 stelle, presentate oggi in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli. Entrambi gli atti di indirizzo sono stati respinti, ma con possibilità di nuove aperture.
Igor Taruffi (Si) ha chiesto di spingere la giunta a rimuovere tutti gli ostacoli giuridici che impediscono la regionalizzazione dei corpi di polizia provinciale e metropolitana competenti in materia di vigilanza ittico-venatoria per contrastare il bracconaggio. “Chiediamo l’impegno della giunta, considerando tutte le criticità sorte con il tanto discusso superamento del corpo forestale dello Stato e accorpamento nelle forze dei carabinieri”. L’idea, spiega Taruffi, sarebbe quindi quella di tenere insieme competenze e funzioni in Regione, adottando un unico corpo.
Anche la risoluzione del Movimento 5 stelle chiedeva inizialmente che non si disperdesse il patrimonio della polizia provinciale, disponendo il trasferimento ai ruoli regionali del relativo personale. “La soluzione temporanea adottata dalla giunta è stata quella di finanziare in parte e coordinare la polizia provinciale” ha spiegato Andrea Bertani (M5s) “ma ad oggi le Province non sono state abolite ed è tempo di trovare una soluzione che potrebbe essere quella di portare interamente nelle competenze regionali la gestione delle funzioni ambientali della Provincia”. Il consigliere ha sottolineato l’urgenza del provvedimento, viste le difficoltà economico finanziarie delle Province e la mancanza di turn-over. Il Movimento 5 stelle ha proposto, in aggiunta, anche un emendamento (bocciato) che chiedeva, in vista del confronto sull’autonomia Stato-Regione, di valutare l’ipotesi di realizzazione di una funzione di vigilanza di rilievo regionale.
D’accordo sulla questione anche la Lega Nord con Gabriele Delmonte che ha spiegato: “La ‘toppa’ adottata fino a ora può andar bene ma ci vuole una soluzione che potrebbe essere quella di regionalizzare il corpo pur mantenendo l’area provinciale”.
Entrambe le risoluzioni, però, sono state respinte dal Partito democratico. “Le preoccupazioni sono legittime” ha detto Gian Luigi Molinari, “la Regione ha cercato di rispondere al problema coprendo il 70% dei costi del corpo provinciale e svolgendo azioni in collaborazione”. Una soluzione che non è definitiva ma che è l’unica attuabile ad oggi visto che il problema è proprio un conflitto di competenze tra Stato e Regione: le funzioni di polizia giudiziaria sarebbero dello Stato ad eccezione di quelle amministrative che competono alla Regione. Visto che i corpi provinciali sarebbero corpi giudiziari, le competenze non sarebbero quelle regionali. Ma, aggiunge Molinari l’idea è quella di avviare il prima possibile “un confronto per spostare entrambe le risoluzione sul tema dell’autonomia, avere maggiori disponibilità di risorse e capire quali potrebbero essere le prospettive future”.
(Francesca Mezzadri)