“Promuovere la creazione di un registro unico nazionale degli SPID, gestito dal governo nazionale, che raccolga tutte le entità e i soggetti abilitati a fornire il servizio”.
La richiesta arriva, con una risoluzione rivolta alla giunta regionale, da Giancarlo Tagliaferri (primo firmatario) e Marta Evangelisti di Fratelli d’Italia.
I due consiglieri chiedono all’esecutivo regionale di “collaborare con il governo centrale per definire un quadro normativo chiaro e sicuro che regoli l’accesso e l’erogazione dei servizi SPID, prevenendo le pratiche ingannevoli, a partire dalle duplicazioni”. Sollecitano poi, un intervento dalla Regione Emilia-Romagna per “sensibilizzare e informare la popolazione, in particolare le fasce più vulnerabili, sui rischi legati all’uso dello SPID, istruendo sulle modalità corrette per ottenere e gestire la propria identità digitale”.
“Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) – si legge nel testo dell’atto – rappresenta uno strumento fondamentale per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione e di altri soggetti privati”.
“Negli ultimi anni – rilevano Tagliaferri e Evangelisti – si è registrato un incremento delle truffe legate all’utilizzo improprio delle identità digitali, con particolare riferimento alle fasce più vulnerabili della popolazione, a partire dagli anziani: è allarme, in particolare, per la cosiddetta truffa del doppio SPID, una frode ben nota che in questo periodo sembra tornata in auge, anche se le modalità sono le medesime già sfruttate in passato”. Proseguono: “I cosiddetti identity provider (ossia i gestori dell’identità digitale) devono essere accreditati a AgID; tuttavia, non esiste un registro unico che raccolga i soggetti che offrono servizi SPID, sia gratuiti che a pagamento”. La Regione Emilia-Romagna, sottolineano i due consiglieri, “deve affrontare questo problema, sfruttando anche le competenze dalla società Lepida (soggetto che in regione eroga il servizio SPID)”.
(Cristian Casali)
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