COMUNICATO
Governo locale e legalità

Immobili. Facci (Lega): “Spending review, la legge regionale contrasta con quella nazionale”

Interrogazione per chiedere alla Regione di chiarire perché la valutazione del canone di affitto sia stata affidata a una struttura interna anziché al Demanio, come prescrive la norma statale

La giunta dica se la legge regionale in materia di spending review non sia in contrasto con la norma nazionale. La Regione, inoltre, spieghi se la disposizione, “demandando la valutazione economica a una struttura interna anziché all’Agenzia del demanio non garantisca quei principi di imparzialità e trasparenza nella valutazione del canone per le locazioni passive di immobili ad uso istituzionale che il legislatore nazionale, invece, ha voluto adottare e prescrivere nell’ambito di una uniforme e corretta interpretazione e applicazione del principio di contenimento della spesa pubblica”.

È la richiesta avanzata dal consigliere Michele Facci (Lega) in un’interrogazione in cui sollecita la Regione a dire se “non ritenga di dover intervenire con una modifica legislativa per riallineare la normativa regionale con quella nazionale”. L’atto ispettivo è stato firmato anche da Massimiliano Pompignoli, Stefano Bargi, Emiliano Occhi, Maura Catellani, Daniele Marchetti, Matteo Rancan e Simone Pelloni.

Facci ricorda che la legge nazionale del 2012 sulla revisione della spesa pubblica indica, tra gli altri punti, la “riduzione del canone di locazione passiva degli immobili ad uso istituzionale, nei contratti stipulati dalle amministrazioni centrali, e ciò nella misura del 15% a decorrere dal 1 luglio 2014”. La Regione, spiega il consigliere leghista, ha recepito le previsioni della norma per i contratti di locazione passiva per gli immobili ad uso istituzionale, nella legge regionale del 2014. La norma regionale prevede sì la riduzione del canone del 15%, “ma sostituendo la valutazione di congruità da parte dell’Agenzia del Demanio con la valutazione del Servizio regionale in materia di demanio e patrimonio”. In questo modo, continua Facci, non si permette la valutazione di un soggetto terzo e indipendente, ma la stima viene realizzata da una struttura interna “quindi priva di quelle caratteristiche di imparzialità richieste dal legislatore nazionale”.

In conclusione “ad avviso dello scrivente consigliere, la disposizione della Legge Regionale 1/2014 si pone in contrasto con la norma di ordine superiore” cioè con la legge nazionale.

(Gianfranco Salvatori)

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