COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Imprese. Barcaiuolo (Fdi): “La Regione chieda al governo di abolire il coprifuoco”

“Misura priva di fondamento scientifico. L’Emilia-Romagna, dai dati, è in zona gialla. Si ascoltino i proprietari di pubblici esercizi, che hanno perso 30 miliardi, dato che a rischio ci sono 50mila chiusure e 300mila posti di lavoro”

“Abolire il coprifuoco potrebbe costituire un primo importante passo verso il ritorno alla normalità, supportato da controlli e da una campagna di vaccinazioni che deve procedere senza intoppi”.

A chiedere l’intervento della Regione è il consigliere Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) con una risoluzione firmata anche dai colleghi di partito Marco Lisei e da Giancarlo Tagliaferri.

L’esecutivo prenda posizione “in materia di coprifuoco confermandone l’inutilità al fine di contenimento del contagio” e porti alla Conferenza Stato-Regioni “le istanze di intere categorie, come baristi, ristoratori, addetti allo spettacolo, che vedrebbero nel coprifuoco alle 22 in zona gialla una gravosissima limitazione alla già esigua possibilità di lavorare esclusivamente all’aperto”. L’abolizione del coprifuoco, si legge nel testo, “consentirebbe a quegli stessi clienti di “spalmarsi” su più ore, evitando resse e assembramenti”.

Il governo, ricorda Barcaiuolo, sta preparando il nuovo decreto, che contiene anche le riaperture dei locali pubblici, valido da aprile-settembre. I dati attuali, rimarca il consigliere di Fdi, mostrano che ci sono 11 regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, con un RT inferiore a 1 e un rischio basso o moderato. Una situazione compatibile con la zona gialla rafforzata dal 26 aprile.

Uno dei settori più colpiti, elenca Barcaiuolo, è quello dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altri) che ha registrato 30 miliardi di euro di perdite con il rischio chiusura per 50mila attività e la perdita di 300mila posti di lavoro.

Consentire le riaperture- scrive il consigliere- ma solo per le zone gialle a partire dal 26 aprile, e al contempo lasciare il coprifuoco alle 22 evidenzia ancora una volta la presa di giro che questo governo attua nei confronti delle aziende della ristorazione e non solo. Non è possibile permettere a un ristorante, a una pizzeria o a un pub di riorganizzare la riapertura, con tutti i costi organizzativi e di gestione che ciò comporta, per poi lavorare solamente un paio d’ore, visto che oltre le 22 non è più consentito transitare”. Inoltre, si era parlato dello slittamento del coprifuoco – di cui non ci sono evidenze scientifiche sulla sua efficacia – fino a mezzanotte, “ma la linea rigorista del governo, con il ministro Speranza a fare da capofila, pare non voler sentire ragione”. Il coprifuoco non è utile a prevenire il contagio, sottolinea Barcaiuolo, “ma si tratta, anzi, di una limitazione alla libertà personale imposta dal precedente Governo Conte 2 e poi confermata dall’attuale Premier Draghi”.

(Gianfranco Salvatori)

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