“Chiarire l’impatto del polo logistico di Imola sul sistema viario e idrico”. A chiederlo, in un’interrogazione, è la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti, per la quale quello del polo logistico di Imola “comporta naturalmente una serie di problematiche relative al consumo di suolo, al traffico locale e allo smaltimento delle acque reflue e meteoriche”.
Nello specifico si tratta di un progetto di polo logistico green che dovrebbe sorgere sui 40mila metri quadri dell’area dell’ex Autoparco e promosso da APRC Group, “gruppo francese leader europeo nella progettazione e costruzione di logistica green immobiliare”.
“Il gruppo d’oltralpe -continua la capogruppo- si occuperà della progettazione, costruzione e commercializzazione dell’operazione, che prevede l’insediamento di aziende Business to Business e non di realtà rivolte al Business to Consumer”. Una trentina i mesi per l’ottenimento dei permessi a costruire e per la realizzazione concreta della piattaforma con una ricaduta occupazionale per il territorio stimata in circa 200 unità.
A fronte del progetto presentato sul sito istituzionale del Comune di Imola, Evangelisti chiede delucidazioni per le ricadute sul traffico della vicina via Reggiana e sugli altri interventi “che interessano l’amministrazione comunale connessi in qualche modo a quello in argomento”.
Specifiche delucidazioni vengono poi richieste sulle valutazioni ambientali compiute per capire “se siano conformi alle disposizioni normative e agli strumenti urbanistici in vigore” con l’auspicio per “una valutazione complessiva dei progetti in corso, con specifico riferimento all’intervento nell’area ‘Imola Casello’ sito a soli circa 2 km dall’area in argomento, specie alla luce dell’ulteriore aumento di superficie a destinazione di grande logistica”.
L’atto ispettivo si conclude infine con specifici quesiti di natura idrica: in particolare si chiede “se siano previsti bacini di laminazione adeguatamente dimensionati, tenuto conto delle enormi quantità di acqua precipitata durante gli eventi alluvionali del 2023 e 2024, al fine di evitare l’allagamento dell’aree agricole confinanti e/o limitrofe e se il polo logistico in oggetto sarà collegato a idonea rete fognaria atta a ricevere i reflui dell’espansione urbanistica prevista”.
(Luca Boccaletti)