COMUNICATO
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Imprese. #InvesteER sbarca a Bologna, Serri: La nostra regione spende bene i fondi Ue/ foto

La presidente della commissione Assembleare Economia al seminario di informazione sulle opportunità del piano Junker: in Italia 91 progetti per 35,8 miliardi

“La nostra regione ha saputo nel tempo spendere bene e tutti i fondi messi a disposizione dell’Unione Europea e l’iniziativa ci da l’occasione di far sentire l’Europa più vicino ai cittadini”. Lo ha detto la presidente della commissione Economia dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Luciana Serri intervenendo all’ultimo appuntamento in Emilia-Romagna con #InvestER, il progetto di comunicazione sul piano Junker degli investimenti europei per lo sviluppo economico.

Daria Ciriaci, rappresentante in Italia della Commissione Europea, ha ricordato che dei 315 miliardi del piano Junker per rilanciare gli investimenti privati entro il 2018 ne sono stati investiti circa il 79%. L’Italia è uno dei principali beneficiari: “ad oggi sono stati approvati nel nostro paese 91 progetti per un totale di 35,8 miliardi”. “L’amministrazione ha avuto un ruolo importantissimo per costruire una strategia che integrasse i diversi fondi”, ha aggiunto Palma Costi, assessore alle Attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma. Strategia che si basa su due aspetti: il primo riguarda la ricerca, l’innovazione e gli investimenti sul capitale umano; il secondo riguarda il territorio inteso come imprese, lavoro, persone.

Il braccio operativo del piano Junker è la Banca Europea degli Investimenti (Bei). “La maggior parte dei finanziamenti è destinato a regioni meno avanzate per favorirne la crescita – ha dichiarato Marco Santarelli, responsabile comunicazione Bei – non dobbiamo dimenticare che fino agli anni ’70 il sud Italia catalizzava fra il 60 e 70% degli investimenti. Il compito della Bei è quello di finanziare progetti addizionali, anche rischiosi, per favorire la ripresa economica”. Daniele Chiavari di Cassa depositi e prestiti ha evidenziato come “Cdp affianchi il gruppo Bei con fondi propri usufruendo di un fondo di garanzia statale”, avendo assunto il ruolo di Istituto nazionale di promozione del piano Junker. A spiegare il ruolo delle banche italiane nell’attuazione dei fondi Sie e del Piano degli investimenti per l’Europa è intervenuto Andrea Burchi, presidente della Commissione regionale Abi (Associazione bancaria italiana).

“Le banche devono essere sempre più un agente propulsivo e non semplicemente un intermediario fra UE e privati -spiega Burchi- ci sono sezioni particolari all’interno di ciascuna banca che vanno verso i clienti, soprattutto le pmi, per rilanciare le aziende stesse”. L’importanza di informare le piccole, medie o micro imprese sulla possibilità di utilizzare questi fondi è stata sottolineata anche da Claudio Pasini, direttore Unioncamere Emilia-Romagna: “Quello che si fa non è mai abbastanza- ha dichiarato Pasini- ma attraverso la rete Enterprise Europe Network ci si adopera per consentire all’impresa la possibilità di accedere alle informazioni sui fondi su potenziali partner all’interno dei mercati europei ma anche per l’innovazione  attraverso l’acquisizione di nuove tecnologie”.

(Riccardo Querciagrossa)

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