Parere favorevole in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, alla risoluzione presentata dal Pd, primo firmatario Enrico Campedelli, per impegnare la Giunta, coinvolgendo anche il Governo e la Conferenza Stato-Regioni, a intervenire “al fine di supportare e promuovere il comparto regionale della moda, sostenendo la formazione, la ricerca e il trasferimento finalizzato alla qualità del prodotto e alla competitività del territorio”. Ha votato a favore dell’atto d’indirizzo il Pd, astenuti Ln e M5s.
I dati recenti sul sistema regionale moda e calzaturiero– ha spiegato Campedelli– parlano di un settore centrale per l’economia emiliano-romagnola, con più di 7.200 imprese per la parte manifatturiera (5,5% delle imprese regionali), circa 52 mila addetti (il 5,1% degli addetti regionali) e un export di 4,6 miliardi di euro (12,7% delle esportazioni nazionali). Numeri che arrivano a quasi 30 mila imprese e 142.000 addetti, se si considera anche la componente terziaria legata alla filiera della moda. Inoltre, – ha ricordato il consigliere – l’industria dell’abbigliamento contribuisce in misura significativa al sostegno del tasso di occupazione femminile. Negli anni tra il 2003 e il 2015 – ha evidenziato l’esponente Dem – il settore del fashion ha registrato una fase di rallentamento dovuta alla crisi economica globale e alla forte contrazione della domanda interna, con l’unica eccezione di una parentesi positiva nel 2011. In particolare, tra 2008 e 2015 la produzione complessiva è calata del 41,9%, le imprese del 7,8%, gli addetti del 10,4% e il settore dei prodotti tessili ha subito una pesante contrazione, anche se nell’ultimo anno si è registrata una sensibile ripresa.
Da qui – hanno fatto eco a Campedelli le consigliere del Pd Lia Montalti e Nadia Rossi – la richiesta all’esecutivo regionale di “sostenere l’innovazione di processo e di potenziare le azioni di marketing, soprattutto verso l’estero, incentivando, in particolare, la partecipazione delle piccole e medie imprese e delle microimprese ai bandi per la creazione di reti per l’internazionalizzazione”, oltre a “favorire, attraverso l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto, la partecipazione di imprenditori e artigiani alle fiere internazionali”. Nell’atto di indirizzo – hanno concluso i tre esponenti Dem – si chiede anche alla Giunta di “collaborare col Governo, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, per trovare soluzioni condivise ai problemi legati all’incentivazione del commercio internazionale, alla difesa del made in Italy, alla fiscalità delle imprese e alla detassazione dei brevetti nonché a incentivare azioni volte al rispetto delle leggi sul lavoro e al contrasto della contraffazione, sollecitando controlli”.
L’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, ha ricordato come il fashion sia diventato uno dei pilastri dell’economia regionale, tanto che la Regione ha promosso azioni di sostegno mirate che spaziano dalla ricerca e innovazione alla creazione della rete degli archivi regionali della moda, dalla formazione dedicata all’accesso al credito e all’adesione alla rete europea Regio Tex, iniziativa lanciata da Euratex (European Apparel and Textile Conferation) e dalla Piattaforma tecnologica Textile Etp che oggi vede la partecipazione degli stakeholder regionali europei più importanti nei settori del tessile e dell’abbigliamento.
La risoluzione è sottoscritta anche da Mirco Bagnari, Manuela Rontini, Nadia Rossi, Lia Montalti, Antonio Mumolo, Marcella Zappaterra, Paolo Zoffoli, Stefano Caliandro, Valentina Ravaioli, Luciana Serri, Roberta Mori e Silvia Prodi (Misto-Mdp).
(Luca Govoni)