La Giunta intervenga per sostenere gli impianti di bowling, oggetto di ristori esigui o spesso esclusi del tutto, ma che devono affrontare alti costi fissi nonostante la chiusura.
A chiedere una presa disposizione della Regione è la consigliera Katia Tarasconi (Partito democratico) con un’interrogazione in cui chiede all’esecutivo regionale di “sollecitare anche il governo a intervenire a sostegno di tale attività”.
Il bowling, come pratica sportiva, si svolge in centri omologati di grandi dimensioni (dai 1.500 ai 10mila metri quadrati) e attirano una clientela ampia: famiglie, ragazzi, scuole, associazioni che si occupano di persone con disabilità fisica o mentale. “La presenza di grandi spazi- scrive Tarasconi- origina costi fissi rilevanti per gli affitti, che possono arrivare a superare i 10mila euro mensili, attestandosi mediamente sui 5/6mila euro, e costi per la fornitura di energia elettrica, altrettanto rilevanti”, ma spesso i centri – molti sono a rischio chiusura – sono stati esclusi dai ristori o hanno ricevuto importi esigui a fronte di una chiusura che ha permesso di aprire solo in settembre e ottobre 2020.
Tarasconi sottolinea che “l’incentivo del credito d’imposta del 60% per 7 mensilità sui canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, volto a contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, previsto dal governo, non ha trovato piena applicazione per questo settore, per impossibilità nel recupero i mesi successivi sono rimasti scoperti da qualsiasi provvedimento di sostegno”. Secondo la consigliera, il ristoro non dovrebbe considerare solo la perdita di fatturato “ma anche valutare le spese fisse sostenute e da sostenere per reggere durante i periodi di limitazione o sospensione delle attività”.
(Gianfranco Salvatori)