“No a procedure unilaterali di licenziamento collettivo, anche attraverso l’utilizzo preventivo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili”. È con questo specifico passaggio del Patto per il Lavoro e per il clima che la capogruppo del Partito democratico Marcella Zappaterra sollecita la giunta regionale a trovare una soluzione per la crisi dell’agenzia giornalistica DIRE.
La DIRE, attiva dal 1998, con il tempo ha saputo affermarsi come una delle agenzie di stampa più grandi e autorevoli a livello nazionale, un supporto informativo essenziale per le istituzioni e per le principali testate che sui suoi “lanci” strutturano quotidianamente buona parte del menù informativo a livello nazionale e locale.
A fronte di una produzione giornaliera impressionante e di un grande seguito, Zappaterra informa che “pochi mesi fa l’editore dell’agenzia giornalistica ha annunciato l’intenzione di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali in corso da molti mesi e di voler procedere con un piano di esuberi pari a circa il 30% della forza lavoro”.
A fronte dello stato di agitazione proclamato dai 130 lavoratori dell’agenzia, è stato ribadito chiaramente come “l’attuale situazione finanziaria aziendale sia addebitabile in gran parte alla catena di errori e di illeciti della precedente proprietà, contestati dall’autorità giudiziaria, che non può ricadere sulle spalle dei lavoratori”.
A fronte della situazione registrata e in considerazione del fatto che la DIRE risulta anche aggiudicataria di svariati contratti di appalto con l’Assemblea legislativa e la giunta della Regione Emilia-Romagna, la capogruppo Pd chiede all’esecutivo regionale se sia a conoscenza della situazione “e quali azioni intenda intraprendere per approfondire le cause della crisi e trovare possibili soluzioni”.
(Luca Boccaletti)