COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

In Emilia-Romagna si rafforza la rete contro le discriminazioni sul lavoro

Nell’elenco nazionale sono stati inseriti 32 avvocati della nostra regione su un totale di 264 componenti. A questi potranno aggiungersi coloro che hanno superato il test finale della seconda edizione del corso di Alta Formazione in diritto antidiscriminatorio organizzato dalla Consigliera regionale di Parità con la rete dei Comitati Pari Opportunità degli Ordini Forensi dell’Emilia Romagna e la Fondazione forense bolognese e che ha visto la partecipazione di oltre 670 avvocati

Si rafforza in Emilia-Romagna la rete di avvocate e avvocati attivi ed esperti contro le discriminazioni di genere in ambito lavorativo. La short list di avvocate e avvocati nasce a seguito dell’attuazione del protocollo d’intesa firmato a livello nazionale nel giugno 2017 tra consigliere di parità e avvocatura che si è concretizzato anche nella nostra regione, spiega la Consigliera regionale di parità, Sonia Alvisi, che ricorda anche come con questa collaborazione “stiamo cercando di fare emergere anche quelle incongruenze che permangono tra il diritto del lavoro e il diritto antidiscriminatorio”.

Il patto di collaborazione tra Consigliere di Parità e Avvocatura anche in Emilia Romagna ha trovato attuazione grazie all’impegno della Consigliera Sonia Alvisi e della Rete dei Comitati pari opportunità degli Ordini Forensi dell’Emilia Romagna, che oggi possono vantare l’organizzazione di due corsi di Alta formazione in diritto antidiscriminatorio e la creazione, già dal 2020, di una short list regionale. Nella short list nazionale sono stati inseriti 32 avvocati della nostra regione su un totale di 264 componenti. A questi potranno aggiungersi coloro che hanno recentemente superato il test finale della seconda edizione del corso di Alta Formazione in diritto antidiscriminatorio organizzato nella nostra Regione dalla Consigliera regionale di Parità con la rete dei Comitati Pari Opportunità degli Ordini Forensi dell’Emilia Romagna e la Fondazione forense bolognese e che ha visto la partecipazione di oltre 670 Avvocati.

“Si tratta di un progetto che ha l’obiettivo di favorire il giusto accesso alla giustizia per le vittime di discriminazioni e promuovere una strategia integrata di prevenzione e contrasto al problema, nonché favorire l’emersione del fenomeno”, rimarca poi l’Avvocata Marta Tricarico, Vice Presidente  del Comitato pari opportunità (Cpo) dell’ordine degli avvocati di Bologna e responsabile organizzativa del Corso di Alta Formazione in materia antidiscriminatoria, sostanziale e processuale, per lo sviluppo delle competenze in attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione nel lavoro e contro ogni forma di discriminazione.

“Gli ambiti di intervento – aggiunge Tricarico – sono davvero vasti, potendo riguardare ogni procedimento giudiziale e stragiudiziale, in materia civile o penale, in cui le consigliere di parità sono chiamate a svolgere attività di assistenza o a promuovere azioni individuali o collettive, anche in via d’urgenza, a tutela delle vittime di comportamenti discriminatori. Si è inteso porre la competenza dell’Avvocatura, nella sua più alta funzione sociale, nell’attività di affermazione e di sviluppo dei diritti fondamentali al servizio delle funzioni istituzionali delle Consigliere di Parità”. Anche Marta Tricarico ha affrontato il tema della normativa: “Un percorso importante che ha rappresentato anche un’occasione di formazione e acquisizione di competenze in una materia che difetta di un quadro normativo univoco di riferimento”. A farle eco è Michele Corradi, Presidente pro tempore della rete dei CPO degli Ordini Forensi dell’Emilia-Romagna: “Il progetto è stato avviato nel 2018; abbiamo creato una vera e propria rete con l’obiettivo di formare i nostri iscritti in materia di diritto antidiscriminatorio per assicurare una maggior efficacia degli interventi nel settore delle pari opportunità”.

La Consigliera regionale di parità, Sonia Alvisi, evidenzia che si è già avvalsa della short list regionale e, potendo contare sulla importante disponibilità delle avvocate esperte, per la prima volta in Emilia-Romagna la Consigliera di Parità ha presentato ricorso in Tribunale per due casi collettivi: uno presso il Tribunale di Ferrara e l’altro presso il Tribunale di Bologna. Entrambi sono stati vinti dall’ufficio della Consigliera di Parità, uno in tutti i tre gradi di giudizio, non solo riconoscendo la discriminazione ma anche prevedendo il riconoscimento in un caso di 20 mila euro di risarcimento e nell’altro di 5.000 euro, risarcimento previsto a favore dell’organo di garanzia, oltre al rimborso  delle spese legali. È la prima volta in Emilia-Romagna è stato previsto un risarcimento direttamente all’ufficio della Consigliera di Parità in quanto soggetto che presidia l’interesse pubblico leso. L’ufficio della Consigliera di parità  con la Regione Emilia-Romagna, unica tra le regioni italiane, ha chiesto inoltre di stabilire uno stanziamento a partire dal 1 gennaio 2022 previsto con un capitolo di bilancio per la corresponsione delle spese legali .

La Consigliera di parità descrive poi quelle che sono le competenze del suo ufficio: “La Consigliera di parità, soggetto non di parte, è un pubblico ufficiale, opera per promuovere e monitorare parità e pari opportunità in ambito lavorativo (formazione, accesso al lavoro, evoluzione delle carriere, aspetti previdenziali e pensionistici) e per il contrasto alle discriminazioni di genere: la funzione antidiscriminatoria è certamente il fulcro della nostra attività. È una figura che risulta avere una specifica connotazione con compiti e funzioni esplicitamente declinati nella normativa vigente, taluni esclusivi rispetto agli altri organismi di parità e pari opportunità”.

Parità, diritti e partecipazione