Nella seduta di ieri pomeriggio della commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Manuela Rontini, si è tenuta l’informativa dell’assessore ai Trasporti, reti, infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale, Raffaele Donini, in merito alla proposta di accordo per il Passante metropolitano bolognese – progetto che prende il posto di quello del Passante nord – firmata nei giorni scorsi da Governo, Regione, Città metropolitana di Bologna e Società autostrade.
In merito alla petizione presentata da un gruppo consiliare del Comune di Castenaso (Bo) e sottoscritta da 536 cittadini, che chiedeva ad Autostrade per l’Italia di progettare un ampliamento in sede sia dell’autostrada A14 sia della tangenziale, la commissione, alla luce dell’accordo citato, identico alla richiesta popolare, si è espressa a maggioranza per il non passaggio al voto dell’Aula, previa comunicazione ai proponenti.
L’accordo per il Passante metropolitano, cosiddetto passante di mezzo, ha spiegato l’assessore, prevede l’ampliamento in sede di autostrada e tangenziale (complanare), portate entrambe a tre corsie, con aggiunta di quella di emergenza, per senso di marcia. Il nuovo progetto, ha evidenziato Donini, consente di superare le criticità che hanno indotto all’abbandono del progetto del Passante nord e di risolvere in modo strutturale il problema della mobilità del nodo bolognese. Gli aspetti più importanti della nuova soluzione infrastrutturale sono il consistente risparmio di consumo di suolo (da 450 a 45 ettari), la realizzazione di opere di adduzione (per l’entrata e l’uscita) capaci ed efficienti e di interventi di mitigazione ambientale (ampia fascia boscata, barriere antirumore, etc) innovative.
I consiglieri dell’opposizione, intervenuti numerosi, hanno accolto con sostanziale favore la decisone, fatta propria dalla Regione, di abbandonare il progetto del Passante nord, da molti di loro sempre avversato. Alcuni hanno manifestato dubbi sulla capacità del Passante metropolitano di reggere i futuri flussi di traffico veicolare previsti nel nodo bolognese, proponendo quale soluzione alternativa la realizzazione di un passante a sud, sotto i colli; altri hanno espresso preoccupazione per i livelli di inquinamento derivanti da un consistente aumento del traffico veicolare a ridosso del centro urbano, chiedendo interventi ancora più incisivi, da inserire nel nuovo atteso Prit (Piano regionale intergato dei trasporti), per spostare il trasporto di merci e persone dalla gomma al ferro; altri ancora, infine, hanno avanzato richieste di opere di mitigazione ambientale ancora più avanzate (tratti di copertura totale dell’asse viario con installazioni di pannelli fotovoltaici per l’illuminazione, ampliamento della fascia boscata).
Per i consiglieri di maggioranza, la nuova soluzione trovata dalla Regione in accordo con il territorio è efficace, perché consente di risparmiare suolo, adottando importanti opere e interventi di mitigazione ambientale, e risolutiva, in quanto affronta il problema della mobilità nel nodo bolognese, di portata nazionale, in termini strutturali e di prospettiva. La Regione, inoltre, dato che la mobilità è decisiva per lo sviluppo economico, ha collocato il nuovo “passante di mezzo” bolognese in un preciso quadro d’insieme accanto al potenziamento della Trasversale di pianura e alla realizzazione della Cispadana. Il tutto continuando a investire nel potenziamento del trasporto ferroviario.
(lg)