COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Infrastrutture Modena. Pulitanò (FdI): “Valutare il raddoppiamento di carreggiata per la Nuova Estense”

L’ampliamento, nel tratto Pavullo nel Frignano-Pozza di Maranello, darebbe una risposta all’attuale “viabilità disastrata e immobile da decenni e che costituisce un problema di sicurezza stradale sicuramente urgente”

Inserire il raddoppio della Nuova Estense nel tratto Pavullo nel Frignano-Pozza di Maranello tra le priorità infrastrutturali della Regione Emilia-Romagna affinché sia ricompresa nel Programma ANAS -MIT 2023-2026.

Questa la sollecitazione che Ferdinando Pulitanò (Fratelli d’Italia) indirizza alla giunta regionale con una risoluzione dove si sottolinea che la “Nuova Estense è principale via di comunicazione tra la pianura e la montagna costruita negli anni ’80 in alternativa alla storica Via Giardini”.

Per Pulitanò, “il problema della viabilità che collega l’Appennino modenese con la pianura e in particolare con il capoluogo di provincia, da sempre sottostimato e negli anni peggiorato, è degno di diventare un caso di studio come esempio di viabilità disastrata e immobile da decenni e che costituisce un problema di sicurezza stradale sicuramente urgente. A ciò si aggiunge l’assenza della ferrovia che rende dunque l’automobile l’unico mezzo utilizzabile per gli spostamenti”.

Considerando anche la crescita del polo industriale “Madonna dei Baldaccini-La Monta” nei pressi di Pavullo che ha comportato un aumento del traffico pesante, il consigliere sottolinea i numerosi rallentamenti registrati e i sorpassi che, seppure consentiti, rappresentano comunque un rischio ed evidenzia come quest’opera “non è stata segnalata dalla Regione Emilia-Romagna come intervento strategico regionale ai fini dell’inserimento nella prossima programmazione”.

Da qui la risoluzione in cui si ricorda che “il governo del territorio è materia di trattazione regionale e l’inserimento di nuovi interventi nei prossimi piani pluriennali, oltre che da motivazioni tecnico ed economiche dettate dalle norme applicabili di settore, deve avvenire con il “concerto” della Regione in cui ricade il tratto di strada su cui si intende intervenire” e pertanto sollecita un’intesa Stato-Regione fondata “sulla valutazione della compatibilità urbanistica e territoriale dell’opera progettata da svolgersi nell’ambito di apposite conferenze di servizi”.

(Luca Boccaletti)

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