Prosegue in commissione Ambiente l’iter legislativo del nuovo Piano regionale integrato dei trasporti 2025 (Prit), il documento di pianificazione della mobilità di persone e merci, che riguarda anche le infrastrutture del territorio, in tutte le varianti possibili: su gomma e su rotaia, via mare e nei cieli. E nelle pieghe dell’atto ci sono partite su cui la Regione attende risposte dal governo (come l’investimento di 3 miliardi in capo ad Autostrade per l’Italia che coinvolge anche Lombardia, Piemonte e Veneto, regioni con cui l’Emilia-Romagna ha firmato una lettera per chiedere delucidazioni). Altre invece su cui i due attori hanno trovato la quadra (come proseguire con l’affidamento a Rfi per quanto riguarda la gestione delle ferrovie). Altre ancora (come la Cispadana) su cui si è stabilita la competenza – ora ufficialmente della Regione – anche se le posizioni di governo e Giunta sull’importanza dell’opera sono opposte.
Strategie e obiettivi, quelli del Prit, non blindati ma “aperti a proposte”, come ha ribadito l’assessore Raffaele Donini durante la Commissione presieduta da Manuela Rontini, e su cui non mancheranno momenti partecipativi, come l’udienza conoscitiva fissata per il 31 gennaio, e su cui non mancherà il coinvolgimento dei territori visto il tempo a disposizione, svariati mesi, prima dell’approvazione del Piano in Assemblea legislativa.
Il dibattito. Per il consigliere Gian Luca Sassi (Misto) sono fondamentali i numeri del Prit 2025. Soprattutto in relazione ai flussi di mobilità delle persone. Che, secondo Sassi, “si possono prevedere, sia negli orari che negli spostamenti. Ad esempio, attraverso l’utilizzo di banche dati tra enti pubblici, cui la Regione può accedere a costi contenuti”. Per mezzo delle banche dati, specifica Sassi, “è possibile conoscere gli spostamenti degli studenti e dei lavoratori dipendenti. E, sulla base di questi dati statistici, sapere con precisione di cosa hanno bisogno, investendo di conseguenza”. Quanto ai non residenti in Emilia-Romagna, “i loro spostamenti sarebbero prevedibili tramite servizi di geolocalizzazione, da ottenere attraverso accordi con le compagnie telefoniche. Ovviamente i dati sarebbero utilizzati in forma anonima”.
Dai banchi della Lega nord è stato invece Marco Pettazzoni ad annunciare, parlando di una “velina” arrivata dal governo, che l’esecutivo sta “pensando a una nuova linea ferroviaria che collegherà il Ferrarese al Bolognese e al Modenese, passando per Cento”. E ha aggiunto: “Gli obiettivi inseriti sono molto sfidanti. Se si riuscisse ad arrivare alla metà dei risultati previsti sarebbe un ottimo risultato”.
Il consigliere Igor Taruffi (Sinistra Italiana) ha chiesto ai gruppi consiliari se l’orientamento di condivisione partecipativa e di approfondimento della discussione del Prit, che sarà portato avanti fino all’estate prima di arrivare in Aula, è confermato. “I gruppi facciano chiarezza e specifichino con precisione, nella prossima riunione, la loro posizione. Sono ancora d’accordo nel procedere in maniera partecipata?”.
Per il Partito democratico è stata Marcella Zappaterra a chiedere delucidazioni sulla Cispadana e sugli orari della linea Ferrara-Ravenna: “Il Governo- ha sottolineato- ha definitivamente ripudiato la Cispadana, derubricandola a infrastruttura locale. Abbiamo perso fin troppo tempo- ha continuato- ora serve procedere celermente”. E per gli orari ha aggiunto: “Pendolari e studenti sono sul piede di guerra. Serve un incontro urgente”.
Critico sul Prit il consigliere Andrea Bertani (Movimento 5 Stelle): “È ancora troppo sbilanciato a favore del trasporto su gomma. E vanno specificate le cifre da investire”. Inoltre, ha rimarcato il consigliere, “la Regione deve pianificare i rapporti con gli altri enti: al confine con la Toscana, oltre alla chiusura del tratto di E45, anche l’ex statale Tiberina è inagibile”. In relazione alla Cispadana, Bertani ha replicato alla consigliera Zappaterra: “Nessun governo precedente si era incaricato dell’opera- ha detto- è sempre rimasta in capo alla Regione”. Quanto alla rilevazione degli spostamenti, Bertani si è affiancato a Sassi: “La rilevazione è diversa rispetto a un tempo, ci sono altri mezzi. La Regione si interfacci con i gestori telefonici e con i motori di ricerca per conoscere le abitudini di traffico dei cittadini”.
Giulia Gibertoni (M5s), infine, ha rimarcato la necessità di un “confronto significativo con i territori, soprattutto con quelle zone che si sentiranno staccate dalle arterie che contano”.
La replica dell’assessore Donini. Diversi i tavoli, tutti legati al documento di pianificazione, su cui il titolare dei Trasporti in Regione sta lavorando e che oggi sono stati illustrati in Commissione. Per la bretella Campogalliano-Sassuolo “l’iter- ha spiegato- si sta per concludere ed entro l’estate dovrebbe partire il cantiere”. Sulla Cispadana invece “è stata chiarita la competenza, in capo alla Regione. Abbiamo già formulato la richiesta al soggetto vincitore della gara d’appalto di adeguare il progetto alle indicazioni della valutazione di impatto ambientale (Via)”. E sugli impegni di spesa (3 miliardi di euro) di Autostrade per l’Italia ha aggiunto: “Con Lombardia, Piemonte e Veneto abbiamo scritto una lettera al governo per garantire la realizzazione delle opere in capo ad Autostrade per l’Italia, vista la dichiarata volontà di revoca della concessione a questa società”. Sul Passante di Bologna, l’assessore ha continuato: “Abbiamo reiterato la richiesta di un incontro con il ministro dei Trasporti”. Infine, sugli orari della Ferrara-Ravenna ha concluso: “Lavoriamo per mantenere i vantaggi ottenuti grazie all’introduzione del nuovo orario, risolvendo, però, le criticità che si sono create in modo da arrivare presto a una situazione definitiva e strutturale”.
(Andrea Perini e Stefano Chiarelli)