La ferrovia che un tempo collegava Rimini a San Marino, oggi inserita fra le linee in cui “il servizio è sospeso” e non fra quelle “dismesse”, nonostante diversi tratti siano privi di binari, è oggetto di un’interrogazione presentata da Raffaella Sensoli, prima firmataria, e Andrea Bertani (M5s).
La sopravvivenza formale di tale linea, evidenziano i consiglieri, “produce vincoli ed effetti amministrativi per il Comune di Rimini che non hanno finora consentito la realizzazione di alcuna ipotesi di riapertura di collegamento diretto tra il capoluogo e San Marino, nemmeno valutando soluzioni diverse da quella ferroviaria come il tram su binario o su ruote”.
Sensoli e Bertani, pertanto, chiedono alla Giunta regionale “quale sia la possibilità di utilizzo del sedime e delle strutture della Rimini-San Marino alla luce dei vincoli e delle concessioni in essere, con particolare riferimento agli accordi sussistenti tra San Marino e il Comune di Rimini”. Domandano, inoltre, “se siano state prese in esame ipotesi di riattivazione del collegamento, anche con tracciati diversi da quello originario e con modalità differenti da quelle di carattere ferroviario, e siano state ipotizzate soluzioni alternative, sostenibili e di utilità pubblica o sociale per il suolo, il sedime e le strutture dell’originario tracciato ferroviario non utilizzabili per la riattivazione della linea”. Chiedono, infine, “se intenda sottoporre al confronto con i ministeri competenti l’ipotesi di riattivazione del collegamento o del suo riutilizzo nell’ambito dei percorsi ciclopedonali o di revisione degli accordi che impedirebbero un impiego diverso da quello originario di tratti oggi inseriti in un contesto urbanistico, edilizio e sociale completamente modificato”.
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