COMUNICATO
Sanità e welfare

La salute mentale nelle politiche europee e regionali: la prevenzione diventa centrale

In commissione Politiche per la salute e politiche sociali, in fase di Sessione europea, l’audizione di Antonio Lora, psichiatra e consulente per il ministero della Salute sul tema della salute mentale

La salute mentale dei cittadini europei è una priorità per l’Unione europea, un impegno rivolto, prima di tutto, ai più giovani (compresi i bambini).

“Con l’obiettivo 34 l’Ue è attiva sul tema della salute mentale, proponendo un nuovo approccio di tipo globale, in relazione con il benessere dei cittadini europei: circa 84 milioni di persone nell’Ue sono colpiti da problemi collegati alla salute mentale, quasi un giovane su due (dopo la pandemia la percentuale di giovani con problemi di depressione è più che raddoppiata). Servono, quindi, azioni rivolte alla prevenzione (collegate anche al tema dell’inclusione sociale), con un’attenzione particolare già dall’infanzia”: ha spiegato la relatrice di maggioranza Lia Montalti (Partito democratico) in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, in fase di Sessione europea dell’Assemblea legislativa per il 2023.

Per il relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) “il tema di oggi rientra tra le competenze della commissione, l’argomento è impattante, sarà poi interessante comprendere anche l’entità delle risorse destinate a potenziare i servizi correlati alla salute mentale”.

Il dottor Antonio Lora, psichiatra e consulente per il ministero della Salute in materia di salute mentale, ha evidenziando come la “trasformazione e il rafforzamento dei servizi di salute mentale rappresenta uno degli obiettivi principali dell’attività dell’Oms, sezione europea. In particolare, si punta a rendere i servizi più accessibili e più centrati sulle esigenze delle persone con particolare attenzione ai bambini e agli adolescenti”. I disturbi psichici, ha evidenziato il dottor Lora, “rappresentano la seconda causa di disabilità in Italia e la percentuale maggiore di casi si riscontra nei giovani nella fascia di età da 15 a 19 anni. Di fronte ai bisogni, la risposta viene data dalla qualità della cura che si basa su standard quali: accessibilità dei servizi, appropriatezza degli interventi, equità, continuità della cura, sicurezza ed efficacia”.

(Cristian Casali e Lucia Paci)

Sanità e welfare