Passaggio esclusivamente dedicato alla sessione europea quello odierno anche per la Commissione statuto e regolamento presieduta da Silvia Piccinini. “Con i lavori odierni -ha sottolineato Piccinini- si attua anche nei temi di competenza della commissione il processo di valutazione delle politiche pubbliche e di verifica della qualità legislativa. Fra queste rivestono, ovviamente, un ruolo decisivo l’attività legislativa e quella di regolazione. D’altronde il programma di lavoro della Commissione Europea per il 2023 si prefigge proprio di realizzare, come indicato già nel titolo, un’Unione salda e unita: un obiettivo reso ancora più urgente dalle drammatiche conseguenze determinata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”.
Gli uffici della Giunta, nel relazionare sul duplice meccanismo (ascendente e discendente) che vede impegnata l’Emilia-Romagna, hanno sottolineato il meritorio lavoro svolto dalla Regione soprattutto sulle clausole valutative inserite nei propri provvedimenti. Ulteriore testimonianza dell’attenzione posta sulla “better regulation” sono poi le 3 osservazioni consegnate allo Stato italiano su prestazione energetica in edilizia, norme di accesso ai dati e lotta alla violenza alle donne (quest’ultimo documento è stato adottato dalla Conferenza Stato-Regioni quale posizione ufficiale).
Novità da valutare a partire da quest’anno, nonostante la creazione risalga al 2019, è invece il meccanismo di partecipazione denominato “Reghub”, dove soprattutto alle regioni viene conferito un ruolo strategico nell’espressione di pareri prima della scadenza dei termini di legge, che si accompagna alla rete parallela di soggetti a cui la Regione si rivolge per consultarli sulla portata delle leggi europee in discussione.
La capo unità per il miglioramento delle politiche della Commissione Europea Antonietta Cipollone ha poi sottolineato l’importanza del programma “Refit” “per il controllo di adeguatezza ed efficacia delle leggi avendo ben chiaro l’obiettivo principale che è la costante semplificazione nella produzione di norme condivise da tutti i soggetti interessati e che si deve accompagnare ad un’attenta valutazione dei costi e benefici di ogni provvedimento”.
Nikolaos Archontas, a conclusione della relazione della Commissione Europea, ha poi brevemente spiegato la piattaforma “Fit4Future”. Attraverso il lavoro di due distinti gruppi particolarmente incentrati sulla dimensione regionale -ha sottolineato Archontas- si perviene a pareri (10 quelli rilasciati nel 2022) su importanti tematiche dove l’Italia ha brillato per la sua partecipazione attiva”. I funzionari europei, comunque, hanno ribadito come il processo partecipativo non sia assolutamente precluso anche al singolo cittadino e a questo proposito hanno ricordato il portale multilingue “Dì la tua”.
Maura Catellani (Lega) ha lodato l’iter attuato ma ha denunciato “un coinvolgimento che non esiste, soprattutto per i consiglieri regionali”. La leghista ha in particolare biasimato il fatto che “dal 2012 parliamo di semplificazione ma se penso al primo programma Refit sono ampiamente delusa e se considero questo nuovo step, constato che è ancora tanta la strada da compiere per una reale semplificazione che non può assolutamente prescindere dalla creazione di testi unici, strumenti fondamentali per ordinare le varie materie e coadiuvare concretamente chi deve legiferare e cioè i consiglieri regionali e non i funzionari o dirigenti di ogni ordine e grado”. Per quanto riguarda la partecipazione, infine, Catellani ha ribadito la richiesta di poter osservare da vicino il funzionamento di uno di questi iter ribadendo che “in futuro vorrei tanto che venissero coinvolti in questi processi anche i consiglieri e non solo la giunta”.
(Luca Boccaletti)