Durata massima di sei mesi e indennità di 450 euro al mese. Questi sono i punti cardine del disegno di legge sui tirocini che è stata discussa in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, in un’audizione con l’assessore al Lavoro Patrizio Bianchi e i componenti del Crt (commissione regionale tripartita), cioè sindacati e parti sociali. Sono stati proprio il presidente Paruolo e il consigliere del Partito Democratico Giuseppe Boschini a chiedere delucidazioni, soprattutto sulla durata: “Siamo sicuri- ha detto il presidente- che la durata massima di sei mesi sia la cosa migliore?”. Precisando che l’obiettivo è che il tirocinio sia “un avvicinamento al mondo del lavoro” e che occorra evitare “rischi che potrebbero emergere con questo sistema” legati soprattutto alla precarietà.
Precarietà che preoccupa anche Boschini: “Il numero dei tirocini pro capite è stato preso in considerazione? Perché potrebbe essere rischioso sommarne troppi”. Così come il tema della durata: “Ridurla da 12 a sei mesi permette di evitare che diventi uno strumento di precarietà?”. Infine, questione tutor: “Non si può prevedere una sorta di albo, in modo da garantire formazione adeguata?”.
Ma la questione della durata di sei mesi è stata appoggiata da tutti i sindacati e dalle altre parti sociali, così come l’indennità che deve essere distinta da un vero e proprio stipendio, per evitare che qualcuno possa utilizzare questo metodo al posto di contratti a termine. Perché “se il tirocinio prende un taglio lavorativo salta il sistema di formazione che è alla base di tutto”, hanno spiegato i sindacati. Dunque l’obiettivo principale è “avere strumenti migliori per combattere gli abusi”. Comunque, a guardare i dati del 2016, emerge che “il 70 percento dei tirocini ha poi una conseguenza lavorativa e si ha una media di 1,2 tirocini a testa”. E la durata di sei mesi è stata scelta “per adeguarci a una prassi regionale”.
L’assessore Bianchi ha sottolineato come per arrivare a questo disegno di legge “si sia utilizzato un metodo condiviso con tutte le parti interessate. I tirocini sono passati da 12mila a 30mila in pochi anni: è legittimo- ha aggiunto- domandarsi se è tutto oro quello che luccica o se ci sia dietro una precarietà. Ma con questo disegno di legge noi superiamo di gran lunga le linee guida nazionali e mettiamo al centro di tutto la persona”.
(Margherita Giacchi)