COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Lavoro. Audizione in Commissione per legge sui tirocini: durata massima 6 mesi e indennità di 450 euro

Confronto tra l’assessore Patrizio Bianchi, il relatore di maggioranza Giuseppe Boschini e le associazioni e i sindacati sul pdl

Durata massima di sei mesi e indennità di 450 euro al mese. Questi sono i punti cardine del disegno di legge sui tirocini che è stato presentato in commissione Cultura, presieduta da Giuseppe Paruolo, in un’audizione con l’assessore al Lavoro Patrizio Bianchi, il relatore di maggioranza Giuseppe Boschini (Pd), sindacati e associazioni.

L’assessore Bianchi ha spiegato come “i tirocini siano importanti nel periodo tra la fine della scuola e l’inizio del lavoro o per coloro che sono in un lungo periodo di disoccupazione e hanno bisogno di ricollocarsi. L’anno scorso in Emilia-Romagna sono stati attivati poco meno di 30 mila tirocini: studenti che hanno concluso il loro percorso e persone che hanno perso il lavoro che devono riposizionarsi”. Per le persone con disabilità la durata massima del tirocinio è fissata a ventiquattro mesi, a 12 mesi se i tirocinanti sono persone svantaggiate, richiedenti asilo o protezione internazionale o umanitaria e titolari di status di rifugiato, vittime di violenza e di grave sfruttamento. Boschini ha aggiunto che “il numero di tirocini attivabili viene aumentato, a titolo di premialità, nel caso in cui i soggetti ospitanti abbiano sottoscritto con uno o più tirocinanti un contratto di lavoro
della durata di almeno sei mesi  e verrà garantito a chi assume un tirocinante la possibilità di fare tirocini in più”.

Alessandro Munzani di Confcooperative ha sottolineato come “il sistema di tirocini debba essere sempre in funzione, appena ne finisce uno ne deve partire un altro” e Claudio Cattini della Cgil ha spiegato però che “il tirocinio non è un rapporto di lavoro. A volte è utilizzato in maniera distorta, si mettono in competizione apprendistato e contratto a tempo determinato con i tirocini, che costano molto meno. Infatti nei dati Istat i tirocini vengono inseriti abbassando il numero dei disoccupati”. Ermes Francesconi (Acli) si è raccomandato su una cosa: “Il tirocinio funziona se viene praticato: se viene comunque riconosciuta l’attività e l’indennità anche in caso di non frequentazione, magari dopo l’invio di un certificato medico, è sbagliato, perché si perde il senso del tirocinio”.

Se per Francesco Falcone (Ial) bisogna “sanzionare i comportamenti non corretti, anche se gli errori possono avere natura diversa”, Barbara Maccato di Confartigianato ha dubbi sulla durata dei sei mesi, “un tempo molto limitato per permettere al tirocinante di imparare”. Gianluca Rusconi di Confindustria, invece, ha sottolineato come “questo testo ha trovato un punto di equilibrio tra varie sensibilità e si creano opportunità di lavoro in un momento in cui ci sono difficoltà”.

(Margherita Giacchi)

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