La Regione tuteli i 25 lavoratori del Centro editoriale dehoniano di Bologna e promuova un tavolo di salvaguardia “per esplorare le possibili azioni da mettere in campo per proteggere la continuità aziendale e individuare la forma di ammortizzatore che nel frattempo si possa applicare”. Lo chiede il consigliere Michele Facci (Lega) in una interrogazione alla Giunta.
I dipendenti del Centro, scrive Facci, “rischiano di trovarsi senza il paracadute degli ammortizzatori sociali, tenuto conto che la ricaduta non riguarda solo questa azienda ma anche i fornitori e l‘intero indotto del settore”. La casa editrice ha una lunga storia, ricorda i consigliere, con 8mila titoli e milioni di copie vendute. I lavoratori sono stati “colti di sorpresa dal comunicato aziendale, e i libri sono stati portati in tribunale senza preavviso, senza soluzioni alternative possibili o ammortizzatori sociali, così come non è stato accreditato ai dipendenti lo stipendio del mese di settembre”. “L’editoria cattolica finisce per rinunciare alla sua missione, portare un messaggio a un pubblico il più ampio possibile, anche quello laico”, conclude Facci.
(Gianfranco Salvatori)