L’Assemblea legislativa è al fianco delle lavoratrici della Perla di Bologna. Disco verde dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna alla risoluzione congiunta Lorenzo Casadei (M5 Stelle) e Simona Lembi (Pd) emendata da Fratelli d’Italia a sostegno dei dipendenti della storica azienda bolognese da tempo al centro di una crisi aziendale. La risoluzione è stata approvata all’unanimità.
“Attualmente circa 50 dipendenti del Gruppo (lavoratrici dei gruppi in liquidazione La Perla Management e La Perla Italia), sono prive della copertura degli ammortizzatori sociali: 40 di esse ne sono sprovviste dal 26 gennaio 2025, mentre per le restanti la cassa integrazione guadagni era in scadenza il 10 aprile”, spiega Casadei, che ricorda come “nonostante le numerose sollecitazioni, a oggi non sono state garantite tempistiche chiare e concrete in merito alla copertura degli ammortizzatori sociali da parte del ministero del Lavoro. In un contesto generale di arretramento delle competenze e considerando che l’Italia è ultima in Europa per occupazione femminile, la mancata tutela delle lavoratrici altamente qualificate di La Perla rappresenterebbe un danno non solo per l’azienda, ma per l’intero settore manifatturiero italiano. Da parte del governo, non tanto quello attuale, ma il governo come istituzione c’è un silenzio imbarazzante”.
“Bisogna accelerare e lavorare insieme per una soluzione per le lavoratrici coinvolte dalla mancata copertura degli ammortizzatori sociali e per l’azienda stessa. La storia della Perla ci insegna che se la fabbrica esiste ancora è merito delle lavoratrici e di una battaglia sindacale unica”, spiega Simona Lembi, che ricorda come “questa volta la filiera istituzionale sta funzionando e un voto unanime dell’Assemblea a sostegno del buon esito di questa vertenza è molto importante. Vogliamo che sia chiaro che noi ci siamo, siamo al fianco delle lavoratrici perché la loro battaglia è una battaglia di tutta la nostra comunità”.
“L’impegno di Fratelli d’Italia riguardo a questa crisi è di grande attenzione e di grande sensibilità. Ritengo del tutto inaccettabili le accuse che vengono rivolte al governo, laddove si parlava di silenzio imbarazzante. Ricordo che riguardo questa crisi, che è figlia di una vicenda molto tribolata e travagliata di questo gruppo, il governo si è impegnato”, spiega Priamo Bocchi (FdI). Sulla stessa linea Francesco Sassone (FdI) per il quale “l’emendamento di cui si parla è del governo. Se il centrosinistra vuole fare passerelle, le faccia, ma ricordiamoci che c’è chi, come il governo, in silenzio sta lavorando per risolvere il problema”.
“L’esperienza della Perla è un’esperienza identitaria per questo territorio e lo stile con cui le lavoratrici hanno portato avanti questa lotta è uno stile che condividiamo appieno e che abbiamo sostenuto con attività di autofinanziamento, come, a vario titolo, altre comunità politiche hanno fatto. Non ci interessa intestarci alcunché, ma solo manifestare la nostra vicinanza e il nostro supporto, che non è mai mancato in nessuna sede civile e politica e che anche oggi sosteniamo col voto. La Perla è un marchio importante per il nostro territorio e credo che sia un esempio, in un momento in cui il sistema produttivo industriale tradizionale fa sempre più fatica, riguardo al settore manifatturiero, a replicare le dinamiche di mercato del passato dato il contesto economico profondamente mutato. Oggi noi non sosteniamo l’esperienza della Perla in quanto ha un significato più ampio, che è quello di restituire a chi lavora con le mani, a chi lavora e mette anche il proprio impegno nella mobilitazione, il potere, un pezzettino microscopico di potere, di determinare il proprio futuro”, spiega Simona Larghetti (Avs).
Marta Evangelisti (FdI) ricorda che “questo ordine del giorno è stato discusso compiutamente. A seguito di un confronto, non partito subito, si è confluiti in un documento condiviso che ha raccolto l’impegno delle diverse parti politiche, delle diverse sensibilità, approdando a un lavoro unitario. Noi ci tenevamo a rivendicare non il lavoro di una parte politica, ma l’impegno del governo nell’ambito delle politiche del lavoro. A nostro avviso, il risultato che oggi abbiamo ottenuto in quest’Aula potrebbe fare scuola e potrebbe essere appunto un buon metodo da osservare anche rispetto ad altre vertenze che coinvolgono posti di lavoro. Importante è avere un obiettivo comune, in questo caso la tutela di un’azienda importante, un’azienda che ha 70 anni di tradizione, delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno fatto di questa azienda una bandiera che connota anche il modo di fare lavoro in Emilia Romagna e quindi in Italia”.
(Luca Molinari)
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