Serve una normativa nazionale per il salario minimo legale nel nostro Paese. Disco verde alla risoluzione di ER Coraggiosa e Pd che chiede anche di rispettare gli accordi a tutela dei diritti dei lavoratori del comparto di vigilanza privata e servizi di sicurezza operanti nelle sedi della Regione Emilia-Romagna.
La risoluzione è stata votata per parti separate: quella a sostegno dei lavoratori della vigilanza privata è stata votata anche dal centrodestra e dal Movimento 5 Stelle, mentre quella per il salario minimo è stata votata dalla maggioranza e dai pentastellati.
“Bisogna affrontare questi temi che sono molto importanti, faccio presente che nel settore della vigilanza la situazione è molto grave perché non solo gli accordi presi dalle associazioni dei datori di lavoro non sono state rispettate, ma le condizioni di lavoro dei dipendenti sono peggiorate”, spiega Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) primo firmatario della risoluzione. Amico fa un quadro generale del mondo del lavoro, sottolineando come in pochi anni si sia passati da 300 a 2.000 tipologie di contratti.
“Votiamo a favore della parte della risoluzione sui lavoratori della vigilanza, contro a quella sul salario minimo”, replica Maura Catellani (Lega).
“La condizione di lavoro nella vigilanza è drammatica, ci sono anche sentenze che dicono che contratti lesivi dei lavoratori vanno disapplicati”, sottolinea Antonio Mumolo (Pd) per il quale “dobbiamo attivarci per garantire giuste condizioni di lavoro e contrastare il lavoro irregolare. La risoluzione che votiamo oggi non è solo all’insegna della giustizia sociale, ma anche della sicurezza sul lavoro. Ma non basta fermarsi qui, serve introdurre un salario minimo legale per garantire le giuste condizioni per contratti collettivi vantaggiosi per i lavoratori contrastando fenomeni di sfruttamento e di ingiustizia”.
“Questa risoluzione è il classico caso in cui partendo da un caso specifico, quello del settore della vigilanza, permette di affrontare un tema generale come quello del salario minimo”, spiega Stefano Caliandro (Pd) che invita a tenere alta la guardia nel contrasto alle infiltrazioni illegali nel settore degli appalti”. Con una dettagliata ricostruzione della storia della contrattualistica e del sindacato in Italia, Caliandro ricorda come “si deve assicurare alle famiglie la garanzia di stipendi degni, in quanto l’emergenza salariale italiana impone una chiamata generale su un tema di rilevante importanza. Si parte dal contrasto ai contratti pirata e si arriva a stabilire quali sono i diritti dei lavoratori e quindi a quelli delle famiglie: ci rendiamo conto che fra le famiglie che fanno le occupazioni non ci sono solo disoccupati, ma anche persone che hanno un lavoro, vale a dire lavoratori dipendenti che non ce la fanno più a vivere decorosamente”.
(Luca Molinari)