COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Lavoro. Forza Italia contro il braccialetto elettronico per dipendenti: difendere privacy e dignità

Dopo le polemiche suscitate dall’iniziativa di Amazon, Bignami e Aimi presentano un pdl proponendo un nuovo articolo alla legge 17 del 2005 che preveda “la promozione di accordi, tra datori di lavoro e parti sociali, volti a tutelare i dipendenti”

Guai a pensare che il braccialetto elettronico per i dipendenti ideato da Amazon possa essere preso da esempio. Perché prima di tutto bisogna “tutelare la privacy e la dignità sul luogo di lavoro”. Parte da qui il progetto di legge a firma dei consiglieri regionali di Forza Italia Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi per la modifica alla legge regionale 17 del 2005 (Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro), pensata dopo le “grandi polemiche suscitate dalla notizia relativa al ‘braccialetto’ wireless in grado di monitorare con precisione i movimenti dei dipendenti”. E pur trattandosi di un semplice brevetto, senza la certezza della sua concreta applicazione, gli esponenti azzurri sottolineano come “simili meccanismi di controllo, oltre a non apparire conformi all’attuale legge sul lavoro, mettono a rischio il concetto stesso di dignità sul luogo di lavoro”.

E proprio per “tutelare la dignità sul luogo di lavoro” nasce l’articolo all’interno della legge regionale che i consiglieri di Forza Italia chiedono di aggiungere (‘Tutela della privacy e dignità sul luogo di lavoro. Modifica alla Legge regionale 1 agosto 2005, n. 17’) e che prevede “la promozione di accordi, tra datori di lavoro e parti sociali volti a tutelare, sostenere e ampliare i diritti dei lavoratori con particolare riferimento alla loro privacy, al rispetto della loro dignità sul luogo di lavoro in relazione all’utilizzo di dispositivi elettronici di geolocalizzazione”.

Un articolo di legge che stabilisce, dunque, “il principio che nessun datore di lavoro possa operare simili scelte senza tenere conto di quanto stabilito dalla normativa vigente e di quanto disposto in materia dal Garante della Privacy le cui pronunce sono state molto chiare in merito” visto che “già nel 2010, infatti, l’Autorità Garante della Privacy ribadiva il divieto di utilizzo di sistemi di geolocalizzazione dei dipendenti senza accordo con le organizzazioni sindacali”. L’obiettivo dei consiglieri, quindi, è uno: “La tutela della privacy e della dignità sul lavoro del dipendente”.

(Margherita Giacchi)

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