Stop a maggioranza dall’Assemblea legislativa regionale alla risoluzione sottoscritta da Piergiovanni Alleva (AltraER), Igor Taruffi e Yuri Torri (Sel) che impegnava la Regione a sostenere il referendum abrogativo di alcuni aspetti contenuti nel Jobs Act. Hanno espresso parere favorevole AltraER, Sel e M5s, ha scelto di astenersi la Ln mentre è arrivato il voto contrario di Pd, Fi e Fdi-An.
Come spiega il primo firmatario Alleva (AltraER), “non è più un problema di economia, è un problema di dignità del lavoro: non c’è nessun motivo per cui il Jobs Act dovrebbe rilanciare l’occupazione: umilia e ricatta i lavoratori, per il mercato del lavoro è una droga temporanea e ingiusta, che ha premiato gli evasori con le sanatorie mentre cancellava le incentivazioni valide”.
Per Daniele Marchetti (Ln) “questa risoluzione è sterile, serve solo a certi partiti per giustificarsi nei confronti dei lavoratori traditi da anni dalla sinistra, il Jobs Act va cancellato dalla prima all’ultima riga, non va semplicemente abrogato qualche articolo: per questo ci asterremo”.
Igor Taruffi (Sel) è intervenuto per ribadire la propria posizione sul Jobs Act, “un provvedimento non utile per rilanciare il mercato del lavoro, che ha peggiorato non di poco le condizioni dei lavoratori mentre i presunti benefici sono ancora tutti da dimostrare”.
In dichiarazione di voto, Stefano Caliandro (Pd) ha spiegato che “ci troviamo di fronte a una richiesta che non possiamo accettare perché è un tema su cui saremmo in conflitto di attribuzione, visto che è un tema di competenza nazionale: avremo tempo di confrontarci sui quesiti referendari”.
(jf)


