In Emilia-Romagna sono 5.065 le cooperative che risultano attive nel 2017, 1.378 delle quali operano nei settore manifatturiero, servizi alle imprese e logistica. Questi sono i primi dati, ricavati dalle analisi di Unioncamere ed Ervet, su cui la commissione di ricerca e studio sulle cooperative spurie, presieduta da Luca Sabattini, ha iniziato a lavorare per cercare di mettere un freno al fenomeno. Una prima linea guida potrebbe arrivare dall’adesione alle centrali cooperative (come Lega coop oppure Unci). Infatti delle 5.065 cooperative 2.780 sono quelle registrate (2.285 quelle non registrate) ma se si restringe il campo di studio alle 1.378 di manifatturiero, servizi e logistica il rapporto si inverte: 800 quelle non registrate contro le 578 registrate.
Ma è sui dati su cui concentrarsi che si è incentrato il dibattito in commissione. “La mancanza di democrazia interna, di sindacalizzazione e il costo del lavoro molto basso- ha esordito Piergiovanni Alleva, di Altra Emilia-Romagna– possono essere voci da tenere in considerazione. Anche perché le cooperative, sia quelle registrate alla centrali sia quelle non registrate, non possono applicare tariffe contrattuali inferiori a quelle dei contratti nazionali collettivi. Io sono convinto- ha aggiunto- che le cooperative fittizie siano basate su documenti contraffatti, specie quelli delle sedute assembleari. Non dobbiamo fermarci solo al dato numerico ma dobbiamo capire cosa sta dietro”. Proposte condivise anche da Antonio Mumolo del Partito democratico che ha chiesto di analizzare anche “la valutazione sui committenti, sui subappalti, sul numero di lavoratori in sospensione e sulle ‘trasferte in Italia’ utilizzate per mascherare gli straordinari”.
Da Silvia Prodi (Misto-Mdp) è invece arrivato l’invito a “tenere sotto controllo il mondo dei servizi, tipo i commercialisti, che ruotano attorno al mondo cooperativo”. Mentre dalla vicepresidente della commissione, Giulia Gibertoni è arrivata la proposta di “coinvolgere, durante le audizioni in commissione chi i controlli deve farli”, cioè l’ispettorato del lavoro. Audizioni di cui Sabattini ha definito gli step: “Ce ne saranno sette da qui alla fine di luglio e si terranno nelle settimane in cui non è stata convocata l’Aula”.
(Andrea Perini)