Tutelare i lavoratori delle aziende del comparto edilizio in modo che non vengano lasciati soli in questo periodo di crisi. E’ quello che chiede Roberta Mori (Pd), prima firmataria di un’interrogazione a risposta immediata in aula, insieme ai consiglieri Yuri Torri (Si) e Silvia Prodi. Mori fa riferimento a Coopsette di Castelnovo di Sotto, nel reggiano, che dal 2015 è sottoposta a procedura di liquidazione coatta. La cassa integrazione è scattata per 509 lavoratori fino a marzo 2017. Sono coinvolti sia i dipendenti diretti di Coopsette ancora senza lavoro, sia i lavoratori di Methis e Teleya, rami d’azienda di Coopsette “che però hanno recentemente manifestato una forte preoccupazione per il futuro una volta scaduti i rispettivi ammortizzatori sociali” spiega Mori. “Visto che”, continua la consigliera, “sin dall’inizio la Giunta ha dimostrato concreta volontà di superare le conseguenze sociali, oltre che economiche, della crisi occupazionale attivando un tavolo di salvaguardia con sindaci del territorio, Legacoop regionale, sindacati e commissario liquidatore, chiediamo di sapere lo stato delle trattative e quali iniziative si intenda promuovere alla scadenza degli ammortizzatori sociali”.
“Alla scadenza degli ammortizzatori i lavoratori fuoriusciti usufruiranno dell’indennità di disoccupazione Naspi e saranno presi in carico dall’Agenzia regionale del lavoro per attivare un percorso di formazione finalizzato alla ricollocazione”, ha risposto l’assessore alle attività produttive, Palma Costi. “La Regione insieme agli amministratori locali, associazioni e sindacati sta lavorando alla condivisione di un Patto territoriale per l’occupazione per favorire l’incontro tra domanda e offerta del territorio”.
Mori ha espresso soddisfazione per l’impegno della Giunta: “Il Patto deve essere un obiettivo politico istituzionale. Spero che i lavoratori non vengano lasciati soli, continueremo a monitorare il percorso”.
(Francesca Mezzadri)