Disco verde per la risoluzione che impegna la Giunta a “condizionare la concessione di qualsiasi finanziamento pubblico alle società fieristiche della regione alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e al rispetto della contrattazione sottoscritta con le organizzazioni sindacali”.
L’atto di indirizzo è stato votato all’unanimità nella commissione Politiche economiche, presieduta dalla presidente Manuela Rontini. A dare l’ok sono stati ER Coraggiosa, M5s, Pd, Lista Bonaccini, Lega e Rete Civica.
La risoluzione è stata presentata dai consiglieri Igor Taruffi e Federico Alessandro Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) a cui si è aggiunta anche la consigliera Silvia Piccini (Movimento 5 stelle). L’emergenza pandemica ha di fatto causato la sospensione di tutte le fiere, con l’annullamento di eventi, con la conseguente crisi di liquidità che si è abbattuta sugli enti. I firmatari dell’atto hanno ricordato che Bologna Fiere ha disdettato unilateralmente il contratto integrativo di lavoro, facendo così “ricadere sulle spalle dei lavoratori le difficoltà causate dalla crisi”. Per risolvere il problema ci fu un incontro tra il presidente Stefano Bonaccini, i vertici delle Fiere e i sindaci delle città di Bologna e Rimini, in cui è stata confermata la volontà comune di perseguire l’obiettivo dell’aggregazione tra i due poli espositivi. Ma oggi, ha spiegato Taruffi in commissione, “tutto è fermo in attesa delle elezioni amministrative di Bologna e Rimini. Alcuni risultati sono stati raggiunti dopo i colloqui con il sindacati, ma per 97 lavoratori di Bologna Servizi il futuro è incerto, mentre per chi è vicino alla pensione è prevista la buonuscita”.
Piccinini ha detto che “è importante l’attenzione all’occupazione, ma anche a buon lavoro. Al momento della fusione, poi, sarà necessario approfondire il tema in Assemblea”.
Matteo Daffadà (Pd) ha apprezzato il lavoro dell’assessore Vincenzo Colla e “la stessa attenzione – ha dichiarato – va data agli altri centri fieristici della regione”.
(Gianfranco Salvatori)