L’organizzazione sindacale autonoma nazionale denominata ‘Sindacato Intercategoriale Cobas’ finisce nel mirino di due consiglieri della Lega Nord. Una delle sedi territoriali del “Si Cobas”, fanno presente i leghisti in un’interrogazione, è a Modena, ospitata nel centro sociale Guernica. “La strategia del “Si Cobas”, scrivono i leghisti, sarebbe quella di “insinuarsi nelle aziende ritenute solide attraverso il rapporto con lavoratori connazionali impiegati nelle cooperative, intercettando, fra i lavoratori culturalmente più deboli, potenziali iscritti” e “fare proselitismo per poi cogliere un pretesto sindacale e aprire lo stato di agitazione proclamando scioperi”. In alcuni casi, fanno notare i leghisti, “pare ci sia addirittura un sistema di compenso per coloro che partecipano a questi finti scioperi, o blocchi illegali della produzione,” e si registrano anche “episodi di sabotaggio nelle aziende alimentari”.
I militanti del Si Cobas del Collettivo Guernica, secondo i consiglieri, avrebbero anche fatto diverse irruzioni. Soprattutto, sottolineano i leghisti, “durante i blocchi illegali sembra che molti di loro intimidiscano gli altri lavoratori impaurendoli con minacce, sputi e insulti, tanto che in più occasioni sarebbero intervenute le forze dell’ordine”. E’ il caso dei “blocchi illegali di gennaio organizzati davanti alla società modenese di Italpizza, dove ci sarebbero stati anche dei feriti fra le forze dell’ordine,” mentre “gli altri 200 lavoratori avevano organizzato una contromanifestazione di protesta verso i Si Cobas”.
I leghisti chiedono quindi se la Giunta sia al corrente della situazione e “se intenda attivarsi con le istituzioni competenti per tutelare le imprese e i lavoratori coinvolti loro malgrado da tali inaccettabili azioni”.
(Francesca Mezzadri)