Bodycam per tutto il personale del trasporto pubblico locale e tornelli sugli autobus per contrastare le aggressioni sui mezzi pubblici.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricorda come il fenomeno delle aggressioni ai danni del personale in servizio sul trasporto pubblico locale stia raggiungendo livello di guardia e come la Regione debba intervenire.
“Solo in Emilia-Romagna, nel corso dell’estate 2022, secondo i dati forniti da CGIL, CISL e UIL, sui treni regionali si sono registrate più di due aggressioni denunciate al giorno nei confronti del personale ferroviario, in particolare macchinisti e capitreno. Queste sarebbero solo una minima parte, perché le aggressioni verbali e le aggressioni fisiche nei confronti del personale che svolge il proprio lavoro, chiede il titolo di viaggio e fa rispettare le norme di salute e sicurezza sui treni sono molte di più di quelle denunciate formalmente alla polizia ferroviaria”, spiega Tagliaferri per il quale “dal 1 marzo 2024 è partita la sperimentazione della bodycam sui capitreno TPer. Nello specifico, in Emilia – Romagna – su iniziativa di FS Security e Trenitalia Tper e di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – trenta capitreno, su base volontaria, indossano la bodycam per testare – per circa sei mesi – l’efficacia e la facilità di utilizzo della nuova strumentazione sui treni in cui saranno di turno”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se intenda adottare anche per i dipendenti delle agenzie di trasporto pubblico locale che fanno capo all’ente regionale soluzioni per la pronta segnalazione delle aggressioni sulla falsariga della bodycam in prova al personale Tper e se intenda valutare la possibilità di installare all’ingresso degli autobus tornelli per consentire l’accesso al mezzo solo a coloro che sono in possesso di regolare biglietto”. Tra le altre richieste c’è anche quella di sapere quante persone nel 2020, nel 2021 e, fino ad oggi, nel 2022 abbiano cessato il loro rapporto di lavoro con le diverse Aziende sanitarie della Regione per andare in quiescenza e quante invece si sono dimesse spontaneamente per altri motivi.
(Luca Molinari)