Tutelare il popolo dei riders, cioè i fattorini che fanno le consegne a domicilio viaggiando in bici o motocicli. Va in questa direzione il progetto di legge depositato dai consiglieri di Sinistra italiana Yuri Torri (primo firmatario) e Igor Taruffi, della consigliera del gruppo misto-Mdp Silvia Prodi e dell’esponente de L’Altra Emilia-Romagna Piergiovanni Alleva.
I consiglieri sottolineano come siano “tra i 700mila e un milione i lavoratori nella ‘gig economy’ (economia delle prestazioni temporanee)” e “il rischio d’impresa è tutto caricato sulle spalle dei lavoratori, che investono nel proprio mezzo, sul proprio smartphone e sul proprio tempo, pagando di tasca propria le riparazioni dei mezzi di trasporto e la telefonia e facendo i conti con eventuali infortuni, malattie e guasti”.
Dunque, lo scopo di Torri, Taruffi, Prodi e Alleva è di “favorire un inquadramento chiaro dei lavoratori e riconoscere diritti e tutele che oggi sembrano essere negati ai lavoratori della gig economy, impedire che siano aggirate molte delle regolamentazioni previste dai contratti collettivi, come le tutele in caso di malattia, e contrastare l’ultra precarietà di questa forma di lavoro”.
(Margherita Giacchi)