COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Legalità. In commissione Cultura via libera al piano su programmi didattici per le scuole e recupero beni confiscati alle mafie

In programma campagne di sensibilizzazione e prevenzione, nuovi osservatori contro racket, usura e contraffazione. Piccinini (M5s) propone che i lavoratori possano rilevare aziende confiscate (workers buyout)

Ok in Commissione Cultura, presieduta da Giuseppe Paruolo, allo schema di delibera della Giunta “Approvazione del piano integrato delle azioni regionali per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile e la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi – biennio 2020/2021“, che richiama i principi della legge regionale 18 del 2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabile“.

Tra i maggiori obiettivi, quello di favorire il confronto con le scuole per incentivare i percorsi didattici sul tema della legalità e della lotta alle mafie: “Al momento sono stati coinvolti circa 36.000 giovani nei contesti educativo-formativi- ha sottolineato il funzionario dell’esecutivo- e verranno realizzati nuovi centri per la legalità e osservatori sulla criminalità organizzata, oltre a quelli già esistenti nella provincia di Rimini, nella città Metropolitana di Bologna, nei comuni di Reggio Emilia e Forlì e nelle Unioni dei Comuni Terre d’Argine (Modena) e Tresinaro Secchia (Reggio Emilia)”.

Necessario supportare anche campagne di sensibilizzazione e prevenzione per il contrasto a racket, usura e contraffazione sul territorio, continuando la collaborazione con l’Università di Bologna “per aggiornare la mappatura dei beni confiscati destinati a scopi e funzioni sociali”. Sono circa 107 i beni sequestrati in via definitiva, di cui una trentina consegnata agli enti locali per sostenere le esigenze di quelle persone che si trovano in condizioni di difficoltà o sono vittime di violenza. Altra tendenza, ormai consolidata, è “realizzare spazi pubblici per rendere servizi di vario genere ai cittadini”.

In programma inoltre alcuni bandi per i contributi alle imprese che si impegnano nella cultura della legalità e nella lotta alla corruzione. Tema, quest’ultimo, sul quale occorre ancora insistere: “Andranno aumentate le adesioni della rete per l’integrità e la trasparenza, esperienza unica in Italia che coinvolge 195 enti, offrendo supporto ai responsabili anticorruzione a livello locale”. Da integrare poi i protocolli d’intesa sulla gestione dei beni sequestrati, ora fermi a due, uno del 2017 con il tribunale di Bologna, l’altro del 2019 con il tribunale di Reggio Emilia.

In chiusura l’intervento di Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle: “In merito alle aziende confiscate, sarebbe opportuno che i lavoratori possano rilevare l’azienda stessa, attraverso l’operazione cosiddetta ‘workers buyout‘”. Spunto che il tecnico ha accolto: “Un percorso”, ha detto, “che verrà di sicuro implementato”.

(Nicoletta Pettinari)

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